Vittorio Sgarbi presenta il «Calendario artistico 2021»: per la prima edizione, dodici ritratti di donna della sua collezione privata.
“Il 2021 sarà l’anno della rinascita e del ritorno alla vita – spiega Sgarbi – e io voglio ricordarlo attraverso il linguaggio universale dell’arte”.
ROMA, 11 dicembre 2020 – Dodici capolavori dell’arte, pressoché sconosciuti al grande pubblico, tanti quanti sono i mesi dell’anno: ecco il «Calendario artistico 2021», anzi, il “Calendario delle donne, insolito nel suo genere”, come lo definisce Vittorio Sgarbi, storico e critico d’arte, ma soprattutto grande collezionista di opere d’arte, che per questa iniziativa editoriale, nata da un’idea di Sabrina Colle e Nino Ippolito e realizzata con la collaborazione con la casa editrice «Il Cigno» di Lorenzo Zichichi, ha letteralmente aperto le porte della sua residenza romana per mostrare dipinti inediti e di grande suggestione.
«Io ho quel che ho amato» è il titolo di questa prima edizione. Il perché lo spiega l’editore Lorenzo Zichichi: “Da un genio che ha percorso la vita culturale e politica italiana, Gabriele d’Annunzio, che scrisse «Io ho quel che ho donato» all’ingresso del Vittoriale degli Italiani sul Lago di Garda e ne fece con la cornucopia il simbolo della dimora che poi appunto donò al popolo italiano, è nata la frase che Vittorio Sgarbi, parafrasando il Vate, ha voluto sintetizzasse il suo primo calendario. Vittorio Sgarbi ha una straordinaria collezione di opere d’arte che sono state anche esposte in più occasioni, ma i quadri che illuminano la sua casa sono naturalmente un numero limitato, sono quei dipinti che fanno parte del suo quotidiano. Tra questi numerosi sono i ritratti di donna. Rendere partecipi gli altri del mondo artistico e della bellezza di cui Sgarbi ama attorniarsi è l’idea di questo calendario”.
“Ogni mese – spiega invece Vittorio Sgarbi – è illustrato da un’immagine femminile che esprime il suo stato d’animo in una corrispondenza di amorosi sensi”.
Ma c’è un legame con l’attualità. E Sgarbi lo sintetizza con queste parole: “Il 2020 è un anno da dimenticare.
Il 2021 sarà – questo è l’auspicio di tutti – l’anno della rinascita. E io voglio che sia ricordato con un’iniziativa speciale, un Calendario di donne, insolito (il primo, spero, di una lunga serie) che testimoni, attraverso il linguaggio universale dell’arte, il ritorno alla vita. Perché non c’è rinascita senza cultura”.
Le opere per ogni mese dell’anno:
Gennaio: UGO CELADA DA VIRGILIO, (Cerese/Borgo Virgilio 1895-Varese 1995) Bambina che legge 1938
Febbraio: PIETRO GAUDENZI, (Genova 1880-Anticoli Corrado 1955), Maternità 1932
Marzo: LUCA FERRARI DA REGGIO, (Reggio Emilia 1605-Padova 1654), Lucrezia 1645 c.a.
Aprile: PIETRO GAUDENZI, (Genova 1880-Anticoli Corrado 1955), Madre con bambino 1935 c.a.
Maggio: FRANZ VON STUCK, (Tettenweis 1863-Monaco di Baviera 1928), Olga Lindpaintner Oberhummer 1908
Giugno: SALVATORE GAGLIARDO, (Genova 1897-Milano 1957) Christiana 1955
Luglio: EDITA BROGLIO “ROCCO CANEA”, (Smiltene 1886-Roma 1977) Le villeggianti 1947
Agosto: DINO MARTENS, (Venezia 1894-1970), Venere 1948
Settembre: GIOVANNI ACCI, (Firenze 1910-Pietrasanta 1979), Milena 1956
Ottobre: GAETANO FORTE, (Salerno 1790-Napoli 1871), L’elisir d’amore 1820 c.a.
Novembre: VINCENZO (CENCIO) DE STEFANI, (Verona 1859-Venezia 1937) Il crollo 1924
Dicembre: JUSEPE DE RIBERA, (Xàtiva 1591-Napoli 1652), Santa Lucia 1635 c.a.
Il calendario è disponibile online a questo link:
https://www.ilcigno.org/product/vittorio-sgarbi-io-ho-quel-che-ho-amato/
È possibile acquistarlo nelle edicole di Roma consultabili a questo indirizzo:
https://oggisonoe100.com/il-gruppo-100/
Per la stampa di copie personalizzate con il logo aziendale è necessario scrivere a: info@ilcigno.org e calendarioartistico@vittoriosgarbi.it
Crediti fotografici
«Io ho quel che ho amato»
® Vittorio Sgarbi e «Il Cigno Edizioni»
Da un”idea di Sabrina Colle e Nino Ippolito
Realizzazione: Lorenzo Zichichi
Coordinamento: Manfredi Zichichi
Fotografie: Massimiliano Ruta
Si ringraziano: Paolo Gubbiotti, Rita Cascioli, Veronica Gaido In copertina: Vittorio Sgarbi ritratto da Luciano Ventrone, «Ex Cathedra», 2004/2005, tecnica mista, olio su tela di lino