Individuare una nuova prospettiva che metta gli esseri umani dentro la natura, come parte del
tutto, vivendo l’esperienza di Terra Madre Salone del Gusto 2024, a Torino, Parco Dora, dal 26 al
30 settembre.
Organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, con il patrocinio del Ministero
dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del Ministero del Turismo e del
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale e Italian Trade Agency, la 15esima edizione della più importante
manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto per tutte e tutti e alle politiche
alimentari pone l’accento sulla necessità di una nuova relazione con la natura, attraverso il cibo,
l’elemento più potente che ci riconduce alla terra, scegliendo come claim We Are Nature.
Questo percorso è il frutto delle riflessioni che Slow Food ha avviato e condiviso a livello italiano e
internazionale con la rete di soci, produttori e artigiani, cuochi, pastori e pescatori, istituzioni, realtà
della società civile e partner in quasi 40 anni di storia dell’associazione (1986 nascita di Slow Food
Italia) e in 20 anni di Terra Madre (2004 la prima edizione).
Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo dichiara: «Sono trascorsi vent’anni dalla prima edizione di
Terra Madre, un periodo in cui la manifestazione è cresciuta diventando il punto di incontro delle
comunità del cibo da tutto il mondo. Anche per l’edizione 2024 Terra Madre e il Salone del Gusto
daranno appuntamento in una cornice che abbiamo scelto, quella di Parco Dora, non solo perché
adatta ad ospitare grandi eventi ma perché è uno dei simboli della rigenerazione urbana e della
contaminazione tra culture diverse in questa città. La Città di Torino avrà come sempre uno suo
spazio per presentare le tante iniziative e i progetti legati al tema del cibo, da quelli di studio a quelli
di cittadinanza attiva per sostenere l’economia circolare e combattere lo spreco alimentare. Il cibo è
un tema importantissimo che ha un’incidenza trasversale su tutta la nostra comunità, per essere
buono dev’essere sostenibile ed etico. E Terra Madre e Slow Food ci danno appuntamento per
rinnovare questa riflessione, ora più preziosa che mai».
«Da vent’anni Terra Madre è preziosa occasione di dibattito, conoscenza e cultura sui temi del cibo
e della sostenibilità alimentare. Un appuntamento cresciuto nel tempo che consente a Torino di
accogliere migliaia di delegati e affrontare ad altissimo livello una delle problematiche più cogenti
per l’umanità. Quest’anno la manifestazione sarà anche l’occasione per riunire il Tavolo Nazionale
sui Sistemi Alimentari, a cui parteciperanno esperti della filiera agroalimentare italiana insieme alle
principali città italiane, per delineare la posizione dell’Italia sul cibo, sostenibilità e sicurezza
alimentare a livello internazionale» dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio
e l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni.
«Il cibo che fa male sta dentro un sistema preciso. Dove spreco e sfruttamento non sono danni
collaterali, ma elementi necessari, sono l’altra faccia del consumo e del profitto. A Terra Madre
chiamiamo a raccolta il mondo intero per raccontare un’altra storia. La storia del cibo come
nutrimento, cultura, convivialità, piacere. Come elemento potente che ci riconduce alla terra. Per
ricordare a tutti che siamo natura, non siamo qualcos’altro. E che quando inquiniamo, deprediamo,
distruggiamo la natura, distruggiamo noi stessi» sottolinea Serena Milano, direttrice di Slow Food
Italia. «Da ogni angolo del mondo, da ogni regione d’Italia portiamo a Torino migliaia di esempi
concreti di un cibo che protegge il suolo, il clima, la biodiversità: dei vegetali, degli animali, dei
saperi, delle culture. Il grande Mercato di Terra Madre, i Laboratori del Gusto, le conferenze, l’Orto
allestito all’ingresso di Parco Dora, lo spazio dedicato alle terre alte, ai boschi, ai pascoli, quello
dedicato all’agroecologia, l’area delle reti Slow Food che lavorano per salvare la biodiversità di
legumi, mais, grani, degli oli, dei castagneti, del caffè… i Presìdi Slow Food. Tutto questo e molto
altro diventa a Terra Madre un viaggio straordinario. Un viaggio di scoperta e conoscenza attraverso
i colori, gli odori, i gusti, i volti dei produttori di tutto il mondo».
«Con una situazione demografica a livello planetario che, in questi ultimi vent’anni, ha portato un
incremento della popolazione mondiale di 1,5 miliardi di individui, e una crisi climatica galoppante,
oggi più che mai è necessario unire le forze per far fronte a questo stato delle cose» sottolinea Carlo
Petrini, fondatore di Slow Food, ricordando l’appello per inserire l’educazione alimentare nelle
scuole di ogni ordine e grado. «Con una classe dirigente sorda e sempre più in balia degli interessi
economici delle multinazionali, o dei grandi fondi di investimento, noi crediamo che il cambiamento
possa ancora avvenire dal basso. Ma per far sì che ciò si realizzi, è necessario che la società civile sia
informata e avveduta su tutte le innumerevoli connessioni che, partendo dal cibo, si legano al
benessere degli individui e alla salute del Pianeta. In questa edizione, Terra Madre vorrà
promuovere una sana educazione e una più profonda conoscenza del comparto alimentare e di tutte
le dinamiche che ne sottendono. Solo attraverso questo percorso sarà possibile creare la
consapevolezza di “essere natura” e consegnare un futuro diverso alle nuove generazioni» conclude
Petrini.
Ad aprire la conferenza di presentazione della 15esima edizione, il saluto di Giacomo Portas,
presidente di Environment Park, uno dei luoghi che ospitano – oltre il cuore pulsante dell’evento,
Parco Dora – alcuni appuntamenti del palinsesto, insieme a Eataly Lingotto, Nuvola Lavazza e
Cascina Fossata.
Online da oggi il sito https://2024.terramadresalonedelgusto.com, che presenta un primo catalogo
di espositori del Mercato e una prima tranche del programma di conferenze, Laboratori del Gusto e
Appuntamenti a Tavola. A questi si aggiungono nei prossimi mesi molte altre presentazioni e
degustazioni, e poi gli appuntamenti organizzati negli spazi dei partner e delle istituzioni (tutte le
Regioni italiane sono rappresentate), e gli eventi Off organizzati in città cui possono contribuire con
le proprie proposte circoscrizioni, associazioni, enti culturali e ricreativi.
Centrale, tra le tematiche, la riflessione sulle principali questioni di attualità – come la crisi climatica,
il ruolo delle multinazionali nel sistema alimentare, la giustizia lungo la filiera del cibo, il futuro
delle aree interne e delle terre alte, la concreta possibilità di nutrire l’umanità attraverso modelli
agricoli che rispettino la natura -, grazie ai contributi di nomi di fama internazionale e alle
testimonianze di attivisti e produttori.
Ad accogliere le persone in visita alla manifestazione i 3 mila delegati da 120 Paesi e gli oltre 600
espositori del Mercato italiano e internazionale. Tra questi sono circa 180 i Presìdi Slow Food che
partecipano dall’Italia e dall’estero, un terzo in più rispetto a due anni fa. Tra le novità di quest’anno,
l’ingresso riservato a buyer, operatori del settore, giornalisti e soci Slow Food dall’Italia e dall’estero
- giovedì 26 dalle 10 alle 15 – che possono così visitare il Mercato e conoscere gli espositori in
anteprima.
Dopo lo stop forzato causa pandemia, riparte il progetto di ospitalità dei delegati nelle case di
Torino, da sempre uno dei nodi che lega la manifestazione al territorio coinvolgendo le famiglie, che
hanno così la possibilità di fare esperienza di culture e tradizioni diverse, le istituzioni a tutti i livelli,
le associazioni e i volontari.
L’edizione 2024 di Terra Madre Salone del Gusto è resa possibile grazie a istituzioni e realtà private
che a oggi hanno già confermato il loro supporto, tra questi citiamo i Main Partner: Camera di
Commercio di Torino, Demeter, Iren, Lavazza Group, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy,
Reale Mutua, UniCredit. Gli Inkind Partner: Acqua S.Bernardo, BBBell, Bormioli Luigi, Coop,
Liebherr, Consorzio del Parmigiano Reggiano. I Green Partner: Anemotech, Cuki, GTT, Guillin Italia
Spa, Planet Smart City, Ricrea e Tucano. Gli Area Partner: Environment Park, Fondazione Fossano
Musica, FSC Italia, Gruppo ASA, Renault, Ricola e Sebach. Gli hospitality Partner: Federalberghi
Torino, Terre Reali del Piemonte e Turismo Alpmed. Il sostegno di Consulta delle Fondazioni di
origine bancaria del Piemonte e della Liguria, Fondazione Compagnia di SanPaolo, Fondazione
CRT. Partner culturale è l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Mobility Partner è Bus
Company.
A spasso per Parco Dora: un assaggio del programma
Anche quest’anno Terra Madre Salone del Gusto anima le affascinanti architetture di Parco Dora,
uno spazio industriale restituito alle persone, simbolo di rigenerazione cittadina. Ad accogliere il
pubblico che accede alla manifestazione due grandi aree dedicate ai principali progetti associativi.
L’Orto Slow Food, che propone un percorso didattico-sensoriale in cui bambini e adulti possono
toccare e annusare foglie, frutti e terra, scoprire la biodiversità delle produzioni autoctone e
comprendere buone pratiche orticole, con suggerimenti pratici per riprodurle in ambito domestico.
Per chi vuole saperne di più sui progetti, le reti e le attività di Condotte e Comunità in ogni angolo
del mondo, adiacente all’orto c’è lo spazio associativo di Slow Food e l’area dedicata alle
pubblicazioni di Slow Food Editore, grandi classici e ultime novità.
Nello spazio dedicato alle reti Slow Food Grains, Olive, Beans e Mays, produttori e artigiani
raccontano la loro storia e i tanti modi di salvaguardare varietà, paesaggi e tradizioni lungo tutta la
penisola.
Il percorso esperienziale continua nell’area Noi custodiamo natura con un’immersione
nell’ambiente agrosilvopastorale, dai boschi, con la rete Slow Food dei castanicoltori, alle attività
legate alla pastorizia con il nuovo Presidio nazionale dei prati stabili, alle tante esperienze di
resilienza sulle Terre Alte, per finire con la preziosissima biodiversità animale e vegetale montana,
tra erbe selvatiche, funghi, api e impollinatori.
Un’esperienza interattiva permette di comprendere come lavorano le aziende che seguono
l’agroecologia, un modello olistico già esistente in tanti Paesi del mondo, in cui la produzione di
cibo è rispettosa del suolo, dell’acqua, degli insetti utili, dell’intero ecosistema e delle comunità.
Le Arene e i grandi temi
Conferenze e incontri sono da sempre il fil rouge intorno al quale i visitatori possono approfondire i
grandi temi, grazie agli interventi di ricercatori, esperti e produttori. Le conferenze si svolgono in
moltissimi spazi e, in particolare, in tre arene principali. L’Arena dedicata a Joannah Stutchbury,
ambientalista e attivista, impegnata da anni per difendere le foreste del Kenya, uccisa nel 2021
proprio per il suo lavoro, ospita un programma di incontri focalizzati sulla relazione tra natura e
differenti ambiti – clima, coscienza, educazione, donne, biodiversità – e tocca temi di attualità – come
la giustizia lungo la filiera del cibo – affrontati da personaggi di fama internazionale.
L’Arena in ricordo di Sergio Staino, disegnatore, fumettista, giornalista e attento osservatore del
nostro tempo, guarda alla natura attraverso il racconto delle reti tematiche di Slow Food, che grazie
ai loro progetti ogni giorno consolidano un’alleanza improntata sul rispetto, la tutela, la protezione
degli ecosistemi: Slow Beans, Slow Grains, Slow Mays e Slow Food Indigenous Peoples. Non solo,
in questo spazio si approfondisce il tema dell’allevamento, portando esempi virtuosi di allevatori
che rispettano la terra e gli animali, ma anche casi di filiere che cambiano rotta e scelgono la
sostenibilità. Raccontiamo il percorso dei progetti di Slow Food a tutela della biodiversità: l’Arca del
Gusto, i Presìdi Slow Food, produzioni che valorizzano paesaggi, territori e culture, salvaguardando razze, varietà, tradizioni e mestieri che altrimenti andrebbero persi, l’Alleanza
Slow Food dei cuochi.
A Stutchbury e Staino si aggiunge la Your Next Arena, spazio in continuo divenire frutto della
collaborazione tra Slow Food e Reale Mutua, dedicato al rapporto tra cibo e salute e alle idee e ai
progetti dei giovani, tra cui alcuni dei 200 ragazzi che hanno partecipato lo scorso maggio ad
Anteprima Terra Madre, al MAXXI di Roma, con le loro proposte di buone pratiche da tutta Italia.
Apre il programma di Terra Madre, nella serata di mercoledì 25 settembre, la presentazione ufficiale
del primo libro di Barbara Nappini, La natura bella delle cose, in libreria per Slow Food Editore dal 18
settembre. Un’occasione per immergersi nella visione del mondo e dell’attualità dell’associazione
insieme alla presidente di Slow Food Italia e al fondatore di Slow Food, Carlo Petrini.
Il Mercato e le occasioni per imparare a partire dal piacere di degustare
Agricoltori, allevatori, pescatori, artigiani del grande Mercato italiano e internazionale sono il
punto di partenza di un percorso per comprendere, attraverso il cibo e le storie delle persone, che
un modo di produrre cibo rispettoso delle risorse, degli animali e delle comunità è possibile. Il
Mercato riunisce oltre 600 produttori di tutte le regioni italiane e dei cinque continenti, dal Giappone
alle Filippine, dall’Arabia Saudita alla Macedonia del Nord, dalla Carinzia alla provincia basca
Araba/Álava.
Non mancano i grandi classici delle manifestazioni Slow Food, come Laboratori del Gusto e
Appuntamenti a Tavola e gli eventi della Cucina dell’Alleanza: occasioni in cui mettere alla prova
i nostri sensi, scoprire nuove culture, profumi e sapori, ascoltare il racconto diretto di chi si prende
cura della terra, imparare nuove tecniche in cucina.
Tornano a Parco Dora anche l’Enoteca della Slow Wine Coalition, dove poter degustare le etichette
italiane ed estere di vino buono, pulito e giusto, selezionate dalla redazione della guida Slow Wine
e dalla Banca del Vino, gli appuntamenti dedicati al caffè di Nuvola Lavazza e dello spazio della
Slow Food Coffee Coalition, in cui produttori, operatori, torrefattori e baristi mostrano come le
scelte di ognuno possono fare la differenza lungo tutta la filiera.
A completare l’offerta gastronomica con le loro specialità italiane e regionali, accompagnate dai
birrifici artigianali, non mancano le Cucine di Strada e i Food Truck. Tra le novità BStradi, bottega
contemporanea che diffonde l’emilianità, che a Terra Madre ospita i laboratori di buone pratiche
antispreco promosse da Cuki, e lo Slow Truck di Paolo Betti, cuoco dell’Alleanza del Trentino-Alto
Adige che ha creato una casa della biodiversità su ruote per raccontare i territori valorizzando piccoli
produttori locali.
Siamo Natura
Il tema di questa edizione è una scelta di futuro
Quando diventa merce, quando entra nella logica del consumo e del profitto, il cibo fa male: alla
salute, all’ambiente, al clima.
Responsabile del 35% delle emissioni di gas-serra, il sistema alimentare consuma buona parte
dell’acqua dolce disponibile, inquina terra, acqua, aria, distrugge la biodiversità. Spreca un terzo di
quel che produce e alimenta filiere ingiuste, che in nome del guadagno, tollerano fame, miseria,
sfruttamento, schiavitù, morti sul lavoro. Un sistema in cui perdono quasi tutti a vantaggio di pochissimi.
Ma c’è un’altra storia, che vogliamo raccontare a Terra Madre 2024. La storia del cibo come
nutrimento, cultura, convivialità. Come elemento potente che ci riconduce alla terra, al suolo, all’acqua. Alla natura.
Ragionare di relazione con la natura significa porre l’accento sulle connessioni fra tutti i viventi,
riconoscerci parte integrante del tutto, proteggere e accogliere la diversità della vita: dal più piccolo
dei microrganismi presenti nel suolo o nel profondo degli oceani alle specie vegetali e animali, fino
agli ecosistemi, ai saperi e le culture.
E accogliere la diversità vuol dire immaginare mondi nuovi: passare dalla competizione alla
collaborazione. Dallo sfruttamento al rispetto. Dal degrado alla cura. Dal profitto individuale al bene
comune. Significa impegnarsi per i diritti, la giustizia, la pace.
A Terra Madre Salone del Gusto 2024 parliamo di natura in relazione alla biodiversità, al clima, alle
città, all’agricoltura, all’allevamento e la pastorizia, a boschi e foreste, al ruolo delle donne e dei
giovani, al sapere delle popolazioni indigene, all’educazione, alla salute, alla coscienza individuale,
persino all’intelligenza artificiale.
Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia
Imparare dalla Natura per guardare con fiducia al futuro
I grandi temi di attualità raccontati nelle Conferenze grazie ai protagonisti di Terra Madre Salone del Gusto
C’era una volta la rigorosa distinzione tra naturale e artificiale, termini – e categorie del pensiero –
che abbiamo fatto nostri in un modo così profondo da disabituarci a pensare alla vita umana come
qualcosa di strettamente legato alla natura. We Are Nature, come recita il claim scelto per Terra Madre
Salone del Gusto 2024, significa riconoscere che l’uomo non è qualcosa di altro rispetto alla natura,
che non esiste distinzione e che non può esserci separazione. L’agire umano ha i suoi presupposti
nella natura, produce cambiamenti sulla natura, ma soprattutto è natura.
Terra Madre è il racconto, attraverso le parole, le persone, i mestieri, i suoni, i rumori, i profumi e i
sapori, dei modi in cui il rapporto tra l’uomo e la natura si fa esplicito e tangibile. La testimonianza,
attraverso grandi nomi della scena italiana e internazionale e dei produttori, che la via della Natura
è percorribile, anzi, che c’è già chi la sta percorrendo, e si trova a Torino, Parco Dora.
Le Conferenze, i consueti appuntamenti di approfondimento tematico organizzati nell’ambito della
kermesse torinese, si articolano in alcuni filoni principali:
Clima e natura
Lo si legge ogni giorno sui giornali, lo si vede nei telegiornali, ma soprattutto lo si sperimenta
quotidianamente sulla propria pelle: la crisi climatica, nelle sue svariate forme (dal riscaldamento
globale alla siccità, dalle alluvioni all’eutrofizzazione delle acque, tanto per citarne qualcuna), è
natura perché si manifesta in eventi naturali estremi, ma ha un’origine chiaramente antropica. Così
come l’uomo ha posto le basi per lo stravolgimento delle condizioni ambientali attuali – e il settore
agroalimentare è una delle principali cause – le scelte dell’uomo possono anche invertire
l’andamento: riducendo le emissioni di gas climalteranti, innanzitutto.
Ne parlano, Filippo Giorgi, esperto internazionale nel campo della modellistica del clima, ha
contribuito alla stesura dei rapporti IPCC ed è direttore della sezione di Scienze della Terra del
Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (ICTP) di Trieste e Sara Segantin,
scrittrice, reporter e Ambassador per l’European Climate Pact.
Biodiversità e natura
Senza la varietà delle forme viventi la vita stessa è destinata a scomparire perché perde la capacità
di adattarsi ai cambiamenti. Occorre porre argini ai nostri ritmi di crescita insostenibile. Occorre
farlo con urgenza. Occorre un cambiamento radicale. Ne parlano con Francesco Sottile, docente
presso l’Università di Palermo, membro del board di Slow Food, autore del volume Dalla parte della
natura, Gianfranco Bologna, naturalista e ambientalista, è presidente onorario della comunità
scientifica del Wwf Italia, full member del Club di Roma, Dave Goulson, professore di scienze
naturali e ambientali all’Università del Sussex, UK. Nel 2006 ha fondato il Bumblebee Conservation
Trust per la difesa dei bombi e degli insetti in estinzione. La conferenza è promossa da Ricola.
Contro natura
Chi c’è dietro l’industria della carne? Dietro la diffusione di cibi ultra-processati che, secondo la
rivista The Lancet, provocano più morti del fumo? In che modo il potere delle multinazionali cresce
e le speculazioni finanziarie condizionano la vita di milioni di contadini e di pescatori nel mondo?
E dall’altro lato, come possiamo cooperare alla realizzazione di un modello alimentare sostenibile?
A discuterne sono Sabrina Giannini, giornalista, autrice storica di Report, ha ideato il programma
d’inchiesta Indovina chi viene a cena; Elizabeth Atieno Opolo, food campaigner e portavoce di
Greenpeace Africa; Francesco De Augustinis, regista. Il suo ultimo lavoro, Until the End of the World
è stato presentato a CinemAmbiente 2024 e ha ottenuto la menzione speciale Slow Food. In
collegamento dagli Usa, la biologa ed esperta di politiche alimentari Marion Nestle, autrice di best
seller come Food Politics: How the Food Industry Influences Nutrition and Health e Unsavory Truth: How
Food Companies Skew the Science of What We Eat.
Giustizia e lavoro
Una pianta di pomodori è natura, su questo non c’è dubbio: ma, purtroppo, è anche l’uomo che
sfrutta altri uomini per raccoglierne i frutti. Sfruttamento, schiavitù, morti sul lavoro non sono danni
collaterali o anomalie, ma prevedibili conseguenze di un sistema alimentare basato sul consumismo,
la mercificazione del cibo e il profitto a ogni costo. Se accettiamo questo paradigma accettiamo un
sistema in cui perdono quasi tutti (cittadini, contadini, lavoratori) a vantaggio di pochissimi.
Servono impegni concreti sul piano normativo, serve una mobilitazione popolare a fianco dei
lavoratori sfruttati, serve una cultura nuova che restituisca valore al cibo e alla vita stessa. A Terra
Madre ne parliamo con Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele; Bruno Giordano, magistrato
presso la Corte di Cassazione,
direttore capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro; Jean René Bilongo, presidente dell’Osservatorio
Placido Rizzotto, responsabile del Dipartimento Politiche Migratorie di FLAI-CGIL e Sara Manisera,
giornalista e autrice del libro Racconti di schiavitù e lotta nelle campagne.
Coscienza e natura
Nell’era dell’intelligenza artificiale, che significato assume il termine coscienza? È una proprietà che
distingue l’uomo dagli altri essere viventi, come spesso si sente dire? O è una caratteristica
irriducibile della natura?
A intervenire sono Federico Faggin, fisico, inventore e imprenditore italiano, nel 2010 ha ricevuto la
Medaglia per la tecnologia e l’innovazione dal presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama,
per l’invenzione di Intel 4004, il primo microprocessore al mondo, e Vito Mancuso, teologo, dal 2019
insegna presso il master di Meditazione e neuroscienze dell’Università di Udine.
Educazione e natura
Sono sempre meno i bambini e le bambine che hanno la possibilità di vivere esperienze continuative
all’aria aperta, proprio mentre si moltiplicano gli studi che spiegano quanto sia importante coltivare
il legame con l’ambiente, per il benessere personale, ma anche per quello del pianeta.
L’apprendimento a contatto con la natura riconnette con la Terra, suscita interesse e curiosità per
l’ambiente, aiuta a ritrovare ritmi più naturali.
Approfondiscono il tema Giuseppe Barbiero, biologo, ricercatore di Ecologia all’Università della
Valle d’Aosta e membro del gruppo Didattica ed Educazione Ambientale della Società Italiana di
Ecologia (SItE); Dali Nolasco Cruz, membro del board di Slow Food che in Messico lavora per la
difesa e la promozione dei semi, del cibo, dei territori e della biodiversità indigena creola; Alice
Waters, cuoca e saggista, attivista per l’educazione alimentare e proprietaria del celebre Chez
Panisse di Berkeley, California. Nel 1996 ha creato il progetto Edible Schoolyard, un orto adiacente
la cucina della scuola coltivato dagli alunni. È vicepresidente di Slow Food. Grazie a lei Michelle
Obama ha realizzato nel giardino della Casa Bianca un laboratorio di agricoltura biologica.
Donne e natura
Nella società patriarcale donne e natura sono entrambe vittime di sopraffazione e prevaricazione.
Ma la nostra Terra Madre è generosa ed è femmina: ed è proprio la voce del femminile che oggi deve
essere ascoltata se vogliamo dirigerci verso modelli che aprano al dialogo, all’empatia e alla
comprensione anziché alla competizione e alla prevaricazione sistematica dell’altro. A Terra Madre
lo facciamo ascoltando le testimonianze delle dieci Donne che salvano la terra, un’iniziativa di Slow
Food Italia e Regione Piemonte, attraverso voci, immagini e suoni. Intervengono: Anna Kauber,
paesaggista e regista, da anni documenta e divulga la vita e il lavoro nel mondo rurale; Larissa Mies
Bombardi, docente ora in esilio in Belgio a causa delle crescenti minacce dovute alla pubblicazione,
nel 2017, dell’Atlas Geografía del Uso de Plaguicidas en Brasil y Conexiones con la Unión Europea.
Di questo e di molto altro parliamo con relatori di fama internazionale, i molti citati sopra, ma
anche tanti altri:
Helmy Abouleish, presidente del progetto agricolo Sekem in Egitto, che promuove lo sviluppo
sostenibile in ambito ecologico, economico, sociale e culturale.
Miguel Altieri, Cile. Professore associato all’Università della California di Berkeley, è il coordinatore
generale del programma dell’agricoltura sostenibile delle Nazioni Unite e consulente tecnico del
consorzio latinoamericano di agroecologia e sviluppo. Tra i suoi lavori più recenti, Sulla via della
Madre Terra. Agroecologia: una rivoluzione tra scienza e politica (Aboca Edizioni, 2020).
Piero Bevilacqua, scrittore e saggista. Già professore ordinario di Storia contemporanea
all’Università di Roma La Sapienza, nel 1986 ha fondato con altri studiosi l’Istituto meridionale di
storia e scienze sociali (Imes), di cui è presidente. Ha curato l’opera in tre volumi Storia dell’agricoltura
italiana in età contemporanea (Marsilio, 1989-1991). È uno degli studiosi chiamati a partecipare al
Manifesto Food for Health promosso da Vandana Shiva. Con Slow Food Editore ha pubblicato nel 2023
Un’agricoltura per il futuro della terra.
Enzo Bianchi, monaco e saggista, ha fondato la comunità di Bose, di cui è stato priore fino al 2017.
È autore di oltre 300 libri: la bibliografia completa (al 2013) delle sue opere è contenuta nel volume
La sapienza del cuore. Omaggio a Enzo Bianchi, edito da Einaudi. A Terra Madre presenta il suo ultimo
libro Fraternità.
Danny Childs, etnobotanico, autore di Slow drink. Guida pratica al foraging e alla preparazione di bibite,
cocktail botanici, birre, amari, infusi e sciroppi di stagione (Slow Food Editore, 2024).
Lella Costa, attrice, scrittrice e doppiatrice. Ha collaborato a trasmissioni radiofoniche e televisive
ed è nota soprattutto per i suoi monologhi teatrali.
Gaetano Giunta, fisico teorico, segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina,
esperto di economia sociale e culturale, studioso di fenomeni e sistemi complessi.
Elena Granata, professoressa di Urbanistica al Politecnico di Milano, vicepresidente della Scuola di
economia civile. Tra i suoi libri, Biodivercity. Città aperte, creative e sostenibili che cambiano il mondo
(Giunti-Slow Food, 2019), Placemaker. Gli inventori dei luoghi che abiteremo (Einaudi, 2021), Il senso delle
donne per la città (Einaudi, 2023).
Paul Greenberg, Usa, giornalista, autore del libro Four Fish. Il futuro del cibo selvatico, The New York
Times bestseller e vincitore del James Beard Award for Writing, pubblicato in Italia da Slow Food
Editore.
Paolo Hendel, comico, cabarettista, attore e commediografo italiano è un personaggio che ha fatto
la storia del teatro e della televisione italiana. All’amico Sergio Staino dedica le tappe dell’ultimo suo
spettacolo.
Sandor Katz, Usa, il guru della fermentazione. Uno sperimentatore curioso che vive in Tennessee
ma tiene corsi di fermentazione in tutto il mondo. Il New York Times l’ha definito «una delle poche
rock star della scena gastronomica americana». Tra i suoi lavori, il libro Il mondo della fermentazione,
pubblicato in Italia da Slow Food Editore.
Carlos Nobre, Brasile, scienziato, meteorologo, fra i primi a descrivere l’impatto sul clima della
deforestazione dell’Amazzonia.
Moni Ovadia, attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante italiano. Tra i suoi
libri: L’ebreo che ride (Einaudi 1998), Contro l’idolatria (Einaudi 2005), Lavoratori di tutto il mondo ridete
(Einaudi 2007), Il conto dell’ultima cena (Einaudi 2010).
Rossano Pazzagli, docente di Storia moderna presso l’Università degli Studi del Molise e direttore
della scuola di paesaggio Emilio Sereni.
Francesca Santolini, giornalista ambientale, per Einaudi ha recentemente pubblicato Ecofascisti.
Estrema destra e ambiente.
Michele Serra, giornalista, scrittore, autore teatrale, scrive su Repubblica la rubrica l’Amaca e sul Post
la newsletter Ok Boomer!. Tra i suoi ultimi libri, Le cose che bruciano (Feltrinelli, 2019).
Luigi Torreggiani, giornalista e dottore forestale, scrive per la rivista tecnico-scientifica Sherwood e
per la rivista L’Altra montagna. Cura per Compagnia delle Foreste la comunicazione di numerosi
progetti collegati ai temi della gestione forestale sostenibile. Per CdF ha pubblicato Il mio bosco è di
tutti, per People ha pubblicato Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano.
Giorgio Vacchiano, ricercatore e docente in Gestione e pianificazione forestale presso l’Università
Statale di Milano, studia modelli di simulazione in supporto alla gestione forestale sostenibile, la
mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico e ai disturbi naturali nelle foreste temperate
europee. Nel 2018 è stato nominato dalla rivista Nature tra gli 11 migliori scienziati emergenti nel
mondo che stanno lasciando il segno nella scienza. Per Mondadori ha pubblicato La resilienza del
bosco.
Tutti i colori della Natura a Parco Dora
Terra Madre Salone del Gusto 2024 è il luogo ideale per immergersi nel mondo di Slow Food: negli
spazi un tempo industriali e oggi riconvertiti nell’area pubblica di Parco Dora, i visitatori possono
scoprire le tante forme in cui si declina l’attivismo della rete globale della chiocciola, a cominciare
dall’Orto Slow Food.
Più di vent’anni di orti nel mondo
Il primo, un cosiddetto school garden, fu inaugurato negli anni ‘90 in una scuola statunitense a
Berkeley, grazie all’impegno di Alice Waters, allora vicepresidente di Slow Food; i più recenti,
invece, sono gli orti di comunità, luoghi dove coltivare anche relazioni sociali, inclusione,
partecipazione e cittadinanza attiva. Sono cambiati i tempi e le definizioni, ma non la filosofia che
già l’orto californiano esprimeva con spirito rivoluzionario: quella di fare educazione (non solo
alimentare) sporcandosi le mani di terra. Gli orti, per Slow Food, rappresentano il modo più
semplice, poetico e concreto per comprendere il significato del termine biodiversità, costruire un
corretto rapporto col cibo che ci nutre e col vivente tutto, capire la fondamentale importanza di
preservare le risorse necessarie e comuni. Nell’orto Slow Food non esistono scorciatoie: le risorse
come il suolo e l’acqua vanno salvaguardate, gli alleati naturali come gli insetti pronubi vanno difesi
e protetti. Quello che ne deriva è un ecosistema armonico e armonioso.
Nel 2023, grazie al sostegno del Fondo Carta Etica di UniCredit, gli Orti Slow Food hanno ricevuto
un nuovo slancio, coinvolgendo 538 nuove classi, per un totale di 35 mila bambine e bambini in 1700
classi di 140 Istituti Comprensivi. Nel 2024 è stato possibile ampliare il progetto, con il sostegno alla
nascita degli Orti di comunità.
Terra Madre Salone del Gusto ospita un grande orto organizzato in cassoni, per scoprire, attraverso
alcune attività pensate in collaborazione con Iren, main partner della manifestazione, i diversi aspetti
dell’approccio agroecologico alla coltivazione: dal compost al sovescio, dalla consociazione al ciclo
chiuso, dalla gestione dell’acqua al semenzaio.
Celebriamo i 20 anni del progetto Orti Slow Food, sabato 28, con una giornata di formazione per i
volontari degli Orti a scuola e degli Orti di comunità e con la conferenza che si tiene alle 19,30 in
Arena Staino, a cui partecipano, insieme a una rappresentanza di bambine e ragazzi degli Orti, Alice
Waters, cuoca e saggista, attivista per l’educazione alimentare e proprietaria del celebre Chez
Panisse di Berkeley, California; Michele Romano, segretario di Slow Food Veneto, da anni segue il
progetto degli Orti in condotta; Cristina Bertazzoni, docente presso le Università di Brescia e di
Trento e membro della Commissione Educazione Slow Food.
Il futuro è in montagna
Terra Madre Salone del Gusto dedica ampio spazio al mondo delle Terre Alte. La parola d’ordine,
in questo caso, non è produrre né valorizzare, bensì custodire. Chi abita la collina e la montagna è
innanzitutto un custode di aree che l’economia industriale ha via via contribuito a spopolare, ma
che non sono affatto marginali, come talvolta vengono invece definite, e che rappresentano oltre il
70% del territorio italiano. Boschi, prati, pascoli sono i protagonisti dello spazio chiamato Noi
custodiamo natura: un’area che accoglie i membri della rete Slow Food dei castanicoltori, composta
da produttori, cuochi, tecnici che nella pianta simbolo del bosco italiano vedono una chiave per la
rinascita delle aree interne; un’area dove conoscere l’allevamento delle api mellifere e la produzione
di mieli bottinati in alta quota; uno spazio in cui scoprire il nuovo Presidio Slow Food dei prati
stabili, il mondo della pastorizia, dove capire l’importanza di tutte le risorse dei boschi e delle foreste
(dal legno ai prodotti agricoli) e il ruolo centrale delle comunità per disegnare la montagna del
futuro. I primi formaggi a latte crudo da prati stabili del nuovo Presidio Slow Food debuttano a
Terra Madre e in anteprima da metà settembre nei punti vendita Eataly d’Italia dove si potrà
approfondire l’argomento attraverso momenti di didattica guidati da esperti.
Scoprire l’agroecologia
Quando parliamo di natura, non ci riferiamo a paesaggi incolti o ad aree selvagge e inaccessibili:
anche un’azienda agricola è natura. Anzi, l’uomo coltiva natura! Per questo motivo, Terra Madre
Salone del Gusto racconta ai visitatori il modello agricolo secondo Slow Food. Si tratta di un’ampia
area dedicata all’agroecologia, cioè il paradigma alternativo del sistema alimentare, che si oppone
a quello oggi dominante, caratterizzato dall’agricoltura intensiva e dall’allevamento industriale. Le
tecniche agroecologiche sono molte, e l’area allestita a Terra Madre consente di scoprirle tutte;
volendo riassumerne la filosofia in poche parole possiamo dire che, anziché sfruttare le risorse
naturali, l’agroecologia si preoccupa di rigenerarle, assicurandosi che siano disponibili anche in
futuro.
Ne parliamo nella conferenza Agroecologia: l’agricoltura dalla parte della natura insieme a Edward
Mukiibi, presidente di Slow Food, Miguel Altieri, professore associato all’Università della
California di Berkeley e coordinatore generale del programma dell’agricoltura sostenibile delle
Nazioni Unite; Mariama Sonco, contadina e attivista per le donne rurali, coordinatrice nazionale di
Nous sommes la solution; Morgan Ody, produttrice di ortaggi nella sua fattoria in Bretagna, è membro
del Coordinamento europeo di La Via Campesina e coordinatrice generale di La Via Campesina
International.
Le reti Slow Food
Qualche edizione di Terra Madre fa venne coniato lo slogan “Loro sono giganti, ma noi siamo
moltitudine”. In quelle poche parole vi era l’essenza del significato di Slow Food, una rete globale
animata da attivisti che credono in un cibo (e in un modo di produrlo) diverso da quello oggi più
diffuso. Anno dopo anno, la battaglia per un sistema alimentare più buono, più pulito e più giusto
per tutti si arricchisce di contenuti e le reti tematiche di Slow Food lo testimoniano. Slow Olive,
Slow Grains, Slow Mays, Slow Beans, la rete dei castanicoltori, Slow Fish: gruppi di persone che
promuovono la cultura dell’olio, dei grani e delle farine antiche, delle varietà di mais autoctone e di
legumi, la cultura del castagno e la cura del bosco in giro per il mondo. Ne fanno parte produttori,
che difendono la biodiversità con produzioni talvolta anche di piccolissima scala eppure
preziosissime, consumatori e semplici appassionati, consapevoli che il cambiamento del sistema
alimentare contemporaneo non è soltanto un traguardo da raggiungere, ma un percorso da vivere e
condividere. Le reti sono protagoniste, all’interno dell’area Custodiamo natura, in tanti
appuntamenti nell’Arena Staino e nei Laboratori del Gusto.
Il sapore della Natura, il piacere della tavola: a Parco Dora batte il cuore della gastronomia italiana e internazionale
Laboratori del Gusto, Cucina dell’Alleanza e Appuntamenti a Tavola: tutte le esperienze in cui avventurarsi per conoscere ricette, storie e tradizioni
Formaggi che portano in sé il sapore dei prati, delle essenze alpine e dei fiori appenninici, pani realizzati con grani antichi, salumi naturali che provengono da animali allevati all’aperto, allo stato brado o semibrado, vini che sono espressione dell’agricoltura biodinamica, rispettosa del suolo e della biodiversità: sono tanti i prodotti che a Parco Dora mostrano come anche una semplice degustazione possa portarci dalla parte della natura. Imparare gustando, per conoscere e approfondire temi stimolando i sensi, per ascoltare le storie di chi quei prodotti li ha realizzati o di chi ne fa uso in cucina, è da sempre lo spirito che anima i Laboratori del Gusto in programma a Terra Madre. In questa edizione li troviamo a Parco Dora in tre sale – sala Cibo, Sala Vino e Cucina dell’Alleanza – e in spazi dedicati a Torino, da Eataly Torino Lingotto e Nuvola Lavazza.
I Laboratori del Gusto a Parco Dora
A Parco Dora ci si immerge nel paesaggio dei prati stabili, per degustare prodotti che sono il simbolo
di un perfetto equilibrio tra essere umano e natura. Non solo formaggi dunque, ma anche salumi
ottenuti da animali liberi di alimentarsi con quello che offrono i boschi: dal violino di capra della
Valchiavenna in Lombardia, alle differenti razze di Suino Nero in Puglia e in Sardegna, fino al
prosciutto crudo di Marsicovetere, ultimo ingresso tra i Presìdi Slow Food.
Nel mondo brassicolo si sperimentano esempi di Beer&Food pairing, con le birre di QBA – Quality
Beer Academy abbinate ad alcune proposte dei produttori dei Mercati della Terra, mentre Teo
Musso (Baladin) e Sam Calagione (Dogfish Head), uniti da una esclusiva collaborazione, presentano
particolari creazioni tutte accomunate dalla ricerca del gusto acetico. Grande spazio alle realtà che
si distinguono per il loro alto impatto sociale: la Cooperativa Terra Felix, che in Campania dalle terre
confiscate produce funghi, grano, vino e verdure, nel Lazio la Cooperativa Sociale Fattorie Solidali,
che produce oli recensiti nella Guida agli Extravergini di Slow Food, il vino realizzato da 8pari in
Piemonte, e la Comunità Slow Food Griot, in Puglia, che si batte per la valorizzazione della
biodiversità multietnica.
Anche il vino ha la sua parte, con laboratori dedicati a vitigni e le denominazioni: il trebbiano,
protagonista di una bella storia di rinascita; l’Irpinia e le sue Docg – Fiano di Avellino, Greco di Tufo
e Taurasi –, oggi sempre più apprezzate non solo in Italia ma anche nel mondo; l’immancabile Barolo
raccontato attraverso cru di zone meno blasonate che, negli ultimi anni, si sono affermati in tutto il
mondo. E poi i vini dei Parchi, i Metodo Ancestrale, quelli ricavati da vecchie vigne, quelli affinati
in una voluta esposizione all’ossigeno che tratteggia profili organolettici inconfondibili, propri di
una ristretta famiglia di prodotti leggendari. Non manca la possibilità di sperimentare: a Terra
Madre gli appassionati possono avventurarsi in una degustazione alla cieca di 6 vini provenienti da
differenti regioni italiane, ognuno dei quali presenta un differente indice di biodiversità.
Il programma dei Laboratori del Gusto è in continua evoluzione. Da non perdere, tra le novità delle
prossime settimane, gli appuntamenti targati Pastificio Di Martino, Sostenitore ufficiale di Slow
Food Italia e main partner dell’evento, che a Parco Dora porta le tante interpretazioni della pasta di
Gragnano esaltate dalla sapienza dei cuochi e dalle materie prime dei produttori con cui collabora.
I Laboratori del Gusto da Eataly e Nuvola Lavazza
Ad aprire il programma dei Laboratori ospitati da Eataly Lingotto, un viaggio alla scoperta del
Carso, dove l’agricoltura eroica della comunità slovena d’Italia preserva formaggi, mieli da prati
stabili, e oli, proposti in abbinamento ai tipici vini di pietra. Si passa poi al rito produttivo del
“balsamico”, che trova fondamento nella cultura slow del territorio modenese, con le lunghe
stagionature del Parmigiano Reggiano e del prosciutto di Modena, e il lungo invecchiamento
dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Nella Scuola di Cucina ci si sposta ai fornelli per
attuare una vera e propria (ri)scoperta del mondo vegetale, utilizzando le tecniche di cottura più
adatte per dare vita a tre ricette da replicare a casa e interpretare al meglio le diverse materie prime
di stagione. Si percorre tutta l’Italia con l’assaggio di sei formaggi a latte crudo, Presìdi Slow Food,
abbinati ai vini proposti dal Gruppo Italiano Vini. Tradizione e creatività si alternano nelle
interpretazioni della tinca di Ceresole, Presidio Slow Food piemontese allevato da sempre negli
stagni del Pianalto di Poirino, a cura di Giacomo Mosso, della Cascina Italia e uno degli chef più
iconici del Roero, Davide Palluda dell’Enoteca di Canale. L’esperienza stellata prosegue con Luca
Marchini, chef di l’Erba del Re di Modena, che omaggia la cultura gastronomica emiliano-romagnola
proponendo uno dei piatti iconici del suo ristorante: passatelli asciutti, ragout di sovracoscia di
pollo, uvetta, ricordo di Romagna.
Da Eataly ci si sposta poi alla Nuvola Lavazza, per approfondire la conoscenza del caffè e le sue
infinite sfumature, scoprire i segreti della chimica in chicchi, imparare a preparare espresso e
cappuccino a regola d’arte, viaggiare attraverso tutta la coffee belt sperimentando gusti, abitudini e
preparazioni differenti. Tra gli appuntamenti da non perdere la degustazione della nuova miscela
La Reserva de iTierra! Cuba, primo prodotto certificato Slow Food Coffee Coalition; il laboratorio
dedicato ai Coffeetails, che uniscono caffè e mixology; il workshop condotto da pastry chef Guido
Castagna per creare il perfetto dessert al cucchiaio e quello curato da Guido Gobino, famoso maître
chocolatier torinese, per esplorare una profonda sintonia organolettica e territoriale.
La Cucina dell’Alleanza
A Terra Madre 2024 partecipano anche alcuni degli oltre 300 cuochi e cuoche che in 30 Paesi portano
avanti il progetto dell’Alleanza Slow Food. Ambasciatori di territori, educatori, attivisti: attraverso
la cucina raccontano i prodotti, i paesaggi, la natura e la biodiversità agroalimentare della loro terra,
narrando un sistema di produzione diverso, più buono, più pulito, più giusto: l’unico possibile per
dare un futuro al nostro pianeta. Ecco una selezione tutta italiana.
Andrea Zani della pizzeria Qbio a Sarezzo (Br) racconta un progetto nato in pieno Covid insieme a
Marco Locatelli del Rise Live Bistrot di Vimercate (Mb): creare un panettone che unisca tutta
l’Alleanza e che utilizzi i Presìdi Slow Food a seconda della stagionalità, della regione e dei valori
che ciascun cuoco desidera evidenziare. A loro si unisce Delfino Maruca del ristorante Il Vecchio
Castagno a Serrastretta (Cs), per una dolce merenda abbinata a una selezione di caffè della Slow
Food Coffee Coalition.
Antonella Scatigna cuoca del ristorante La Taverna del Duca di Locorotondo (Ba) propone l’incanto
vegetale della cucina pugliese: cavatelli Senatore Cappelli con il Presidio del cece nero della Murgia
Carsica e l’incapriata di fava di Carpino, primo piatto semplice e antichissimo.
Eliana Catalani cuoca del ristorante Spirito Divino nel cuore di Trastevere, racconta storie di prati
stabili e metodi di conservazione di materie prime stagionali, dialogando direttamente con il
produttore del caciofiore della campagna romana, Massimo Antonini.
Natalia Mazzoli dell’Agriturismo Il Castagneto di Castiglione Chiavarese (Ge) presenta due pilastri
portanti della sua cucina, fondata su una rete di piccoli e piccolissimi produttori-amici e sui buoni
prodotti della Val di Vara: il mitico cappon magro e il tegame Vernazza, un piatto tipico
dell’omonimo borgo, nella cui preparazione si utilizza la patata quarantina bianca, Presidio Slow
Food.
Silvia e Piero Ling del ristorante Zheng Yang e Domenico Volgare del Fuzion Food, entrambi a
Torino, si misurano sul tema della cucina anti-spreco mostrando i tanti volti del gua bao, il tipico
panino cinese e la cucina “melting food”, fusione fra tradizione e cucina asiatica.
Christian Borchi, cuoco del ristorante L’Antica Porta di Levante di Vicchio (Fi) interpreta le carni
provenienti da due allevamenti che rispettano gli animali e la terra, arricchendo i piatti, a seconda
della disponibilità, da erbe aromatiche e da altri ingredienti del bosco e delle terre alte, quali funghi
e bacche.
Scopri la lista completa di cuoche e cuochi presenti a Terra Madre.
Appuntamenti a Tavola e Cene off
Negli Appuntamenti a Tavola di Terra Madre 2024 cuoche e cuochi si fanno portavoce di una cultura
gastronomica attenta alla natura, le cui risorse sono rispettate, maneggiate con cura, non sprecate. E
tutte e tutti coltivano in proprio o sono attenti lettori della comunità del territorio, selezionando il
prodotto di contadini, allevatori, pescatori e artigiani che vogliono bene alla terra.
Da Eataly Lingotto, Caterina Ceraudo del ristorante Dattilo di Strongoli (Kr), Stella Verde Michelin,
lascia emergere il gusto delle singole materie prime, in larga parte provenienti dal proprio orto
coltivato con metodo biologico, nella sua cucina pulita e immediata, capace di esprimere il volto
verde della Calabria più vera e autentica, mentre Pietro Zito dell’Osteria Antichi Sapori esplora il
territorio dell’Alta Murgia, a Montegrosso di Andria (Bt), mostrando il suo amore per i sapori
nostrani e la capacità di emozionare con la semplicità, fra i tratturi della transumanza, frantoi secolari e masserie storiche.
Da Cascina Fossata, tra i quartieri Borgo Vittoria e Madonna di Campagna di Torino, spicca
l’entusiasmo di Andrea Riboni e della sua Locanda Solagna, una delle migliori osterie d’Italia,
segnalata nella guida della Chiocciola, dove micro-produzioni locali e Presìdi Slow Food sono alla
base di una cucina con una mission precisa: qualità senza compromessi, ricerca continua e piacere
del buono.
Identità, cultura, comunità:
le sfumature della Natura in un viaggio culinario senza confini
Tra Laboratori del Gusto, Cucine dell’Alleanza e Appuntamenti a Tavola non mancano le proposte
dal respiro internazionale: il laboratorio che vede protagonisti fonio e moringa nell’insalata indigena
preparata da Wisdom Abiro, giovane cuoco a capo del Ghana Food Movement, una rete composta
da agricoltori, cuochi, scienziati, nutrizionisti e imprenditori, uniti per illuminare il potenziale del
cibo ghanese; la trilogia del fermento francese, con formaggi Presidio Slow Food, vini rossi ottenuti
dall’uva Gamay, vitigno autoctono della Borgogna, e pani del progetto Slow Bread, nato a Bordeaux
con Bartolo Calderone; un viaggio multisensoriale nel mondo del cacao, per esplorare il suo
profondo legame con la cultura e l’identità di Ecuador, Messico e Brasile; una degustazione di sidri
in arrivo da Francia, Italia, Belgio, Georgia e Inghilterra, abbinati ai formaggi europei dei medesimi
paesi d’origine, e un appuntamento a cura di Slow Food Corea e coreani italiani d’adozione, tra
kimchi, bibimbap e doenjang-guk.
Dai sali unici dell’arcipelago filippino delle Visayas, alle specialità distintive della gastronomia
galiziana, fino alle innovative creazioni indigene dell’Alleanza dei cuochi di Slow Food in Lesotho:
Terra Madre mostra come in ogni parte del mondo il cibo rappresenti una parte integrante
dell’identità di territori e comunità. Presente anche una forte rappresentanza dall’America Latina:
Repubblica Dominicana e Colombia si incontrano per far conoscere i sapori vibranti del platano,
frutto amidaceo originario delle regioni tropicali e pietra miliare della cucina tradizionale, mentre i
cuochi dell’Alleanza Slow Food in Ecuador e Messico propongono diverse ricette per esplorare la
ricchezza gastronomica della milpa, sistema agricolo mesoamericano che combina la coltivazione
del mais con altre piante, come fagioli, zucca e amaranto.
Immersa nella pittoresca campagna di Rivoli, la Villa La Maggiorana ospita invece una vera e
propria festa per i sensi: le cene preparate da Sean Sherman, celebre chef indigeno noto per il suo
impegno nella rivitalizzazione e promozione della cucina nativa americana. Conosciuto anche come
“The Sioux Chef”, a Terra Madre duetta con Linda Black Elk, illustre etnobotanica e profonda
conoscitrice delle piante indigene, e Alexis Nelson, famosa raccoglitrice di ingredienti selvatici, per
unire i sapori del Nordamerica ai prodotti che offre la campagna italiana.
Alcune novità di Terra Madre
Apertura speciale per buyer, operatori, giornalisti e soci Slow Food
Per la prima volta Terra Madre Salone del Gusto apre – giovedì 26 settembre dalle 10 alle 15 – in
maniera esclusiva per buyer italiani e internazionali, operatori del settore, giornalisti e comunicatori,
e soci Slow Food. Un’occasione per incontrare gli oltre 600 produttori del Mercato italiano e
internazionale, conoscerli, stringere accordi commerciali e raccontare le loro storie prima che la
manifestazione coinvolga il grande pubblico, a partire dalle 15.
La Your Next Arena e il racconto dei giovani sulle buone pratiche
Frutto della collaborazione tra Slow Food e Reale Mutua, a Terra Madre 2024 inaugura Your Next
Arena, spazio dedicato ai giovani e al rapporto fra cibo e salute, che ospita talk, laboratori e
conferenze. Tra i protagonisti ci sono alcuni dei 200 giovani che ad Anteprima Terra Madre, tenutosi
a maggio presso il MAXXI di Roma, si sono confrontati sulle principali problematiche di quattro
ecosistemi (Terre Alte, Terre Basse, Terre d’Acqua, Terre e città) e sulle possibili soluzioni da
adottare. A Parco Dora si ritrovano per esporre le buone pratiche che possono incidere sul futuro e
che possono essere replicabili anche in altri contesti. Non mancano poi gli appuntamenti dedicati
alle politiche del cibo, alla salute e all’educazione alimentare. Negli ultimi mesi l‘associazione e Reale
Mutua, Sostenitore ufficiale di Slow Food Italia dal 2018, stanno lavorando insieme su un importante
progetto di mensa aziendale, un altro passo nel percorso dedicato al rapporto tra cibo e salute.
Tra gli ospiti della Your Next Arena, segnaliamo Irene Volpe, chef a domicilio, influencer e finalista
di Masterchef Italia 10, ha pubblicato con Slow Food Editore il suo primo libro, Cucinare le emozioni
e dagli Usa, Sandor Katz, guru dei cibi fermentati, con Slow Food Editore ha pubblicato in Italia Il
mondo della fermentazione. Mentre Eugenio Cesaro, degli Eugenio in via di Gioia, torna a incontrare i
giovani di Anteprima Terra Madre dopo la sua lectio magistralis al MAXXI di Roma.
Per restare in zona giovani, lo stand dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo propone
un programma articolato, che alterna colazioni, esperimenti sensoriali, aperitivi tematici, dibattiti e
degustazioni. Ad animarlo sono gli studenti Unisg, i docenti con il nuovo format degli Unisg talk, e
gli alumni, ossia le migliaia di laureati di Pollenzo e dell’ex campus di Colorno, che hanno creduto
più di chiunque altro nella solidità dei percorsi di studio dell’Università di Scienze Gastronomiche
e nel tempo hanno saputo inserirsi in maniera sempre più importante nel tessuto della gastronomia
internazionale. Protagonista anche il network delle aziende che sostengono l’Università.
Le politiche del cibo a Terra Madre e il viaggio lento
L’area Nutrire la città è un palcoscenico dedicato all’ecosistema urbano e alle food policies, in cui
scambiarsi esperienze e soluzioni creative. In questo spazio, vengono illustrati i percorsi e i progetti
che le città, italiane e internazionali stanno adottando per ridurre il proprio impatto ambientale, per
essere più inclusive, per proporre una visione olistica sul futuro delle politiche del cibo del nostro pianeta e sul ruolo delle città nella transizione ecologica. Tre i filoni tematici di quest’area: la riduzione dello spreco alimentare, la filiera corta e i mercati contadini (con uno spazio importante dedicato al racconto dei Mercati della Terra) e la ristorazione collettiva e scolastica.
E se il cibo è uno straordinario strumento di partecipazione attiva e democratica alla vita delle nostre
comunità, fondamentale è disegnare un’azione educativa che lo ponga al centro della formazione
rivolta ai giovani e alla cittadinanza tutta. Questo è l’obiettivo del progetto finanziato
dall’Associazione Italiana della Cooperazione allo Sviluppo, con capofila LVIA In Cibo Civitas:
Empowerment, Azioni, Territorio per una cittadinanza che nutre il futuro, che coinvolge il pubblico
di Terra Madre promuovendo comportamenti più consapevoli e una partecipazione attiva dei
cittadini per favorire un sistema alimentare sostenibile a partire da sette azioni semplici e concrete
della campagna Food for climate. A Parco Dora, grandi e piccini sono coinvolti attraverso il gioco di
carte (Non) si gioca con il cibo, mentre due sono i momenti topici del progetto: la presentazione
delle sette buone pratiche di economia circolare proposte da giovani dei territori d’intervento –
Sicilia, Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte – che si sono aggiudicate un sostegno alle attività; la
conferenza, organizzata dal Comune di Torino, sullo scambio tra amministrazioni locali partner del progetto riguardo al tema delle food policy.
Lo spazio Lentamente viaggiare, invece, è il luogo in cui proporre un’altra idea di turismo, e in cui
Slow Food grazie alle tante destinazioni del progetto Slow Travel dà la possibilità di conoscere le
molte esperienze di successo che rispettano la natura, rigenerano i territori, e danno nuove
prospettive economiche alle comunità locali, rendendole protagoniste dell’offerta turistica. Negli
incontri in programma, si mostra come ridurre l’impatto dei nostri viaggi, senza inficiare la piacevolezza dell’esperienza.
Allevare rispettando gli animali e la terra si può
Il cambiamento nei sistemi zootecnici è sempre più urgente: per il rispetto che dobbiamo agli animali
e per la salvaguardia dell’ambiente e della salute. Anche il mercato lancia i primi segnali di un
cambio di rotta epocale: i consumi di carne diminuiscono, soprattutto tra i giovani. Le alternative
devono essere ricercate in un quadro generale in cui tutto è più difficile, perché i prezzi delle materie
prime sono alti e la corsa al ribasso per essere competitivi mette in crisi chi vuole fare meglio. Slow
Food Italia ha recentemente coinvolto i cuochi dell’Alleanza Slow Food, le Condotte e le Comunità
Slow Food nella campagna Allevare rispettando gli animali e la terra si può per organizzare iniziative ed eventi finalizzati a far conoscere gli allevatori virtuosi, custodi di biodiversità e di territori. A
Terra Madre approfondiamo l’argomento in conferenze con la partecipazione di esperti e allevatori
virtuosi, custodi di biodiversità e di territori, e Laboratori del Gusto che vedono protagonisti i cuochi dell’Alleanza.
Ma l’edizione di Terra Madre di quest’anno si segnala anche per una scelta importante proprio in
tema di filiere animali. Nel Mercato si trovano solo espositori che lavorano carni di allevamenti di
proprietà, alcuni dei quali custodiscono razze autoctone, o espositori che lavorano carni provenienti
da allevamenti che conoscono direttamente e con i quali hanno accordi stabili di fornitura. Abbiamo
voluto insistere su questo aspetto per sensibilizzare la rete di espositori, far emergere esperienze
virtuose, valorizzare chi lavora carni di allevamenti responsabili e capaci di offrire migliori
condizioni di allevamento agli animali. Questi espositori sono facilmente individuabili perché
autocertificano e segnalano al pubblico i dati dei propri fornitori.
Escape Room diffusa
A Terra Madre c’è anche una Escape Room diffusa, realizzata nell’ambito del progetto Beautifood.
È uno spazio pensato per far divertire le persone con una serie di giochi stimolanti, per fare riflettere
su tanti temi di grande attualità per il sistema alimentare, e in cui il pubblico è anche chiamato a fare
le proprie proposte per costruire un modello migliore: accorciare la filiera alimentare, ridurre i
consumi di proteine animali, abbattere gli sprechi. Tutte le idee raccolte nella Escape Room allestita
nell’ambito del progetto Beautifood saranno sottoposte ai decisori locali ed europei e discusse
nell’ambito della conferenza E tu, che Europa vorresti? Creiamo insieme il cambiamento!, domenica 29
alle 13 in Arena Staino.
Paratissima
A Terra Madre c’è spazio per tutte le forme artistiche, anche grazie all’esposizione che Slow Food
realizza insieme a Paratissima e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo. Le opere
sono scelte per farci riflettere sulle realtà complesse e spesso contraddittorie del nostro sistema
alimentare, ma anche per portare soluzioni creative. Performer e artisti visivi che desiderano
presentare opere fotografiche, illustrazioni, collage digitali, opere grafiche e immagini create con la
AI hanno l’opportunità di partecipare a Terra Madre Salone del Gusto 2024 inviando la propria
candidatura entro il 15 luglio 2024.
Andrea Pennacchi e la tempesta Vaia
Sempre a proposito di arte, il programma di Terra Madre si arricchisce con lo spettacolo di Teatro
Boxer Da qui alla luna, scritto da Matteo Righetto, interpretato da Andrea Pennacchi e prodotto dal
Teatro Stabile del Veneto con le musiche dal vivo di Giorgio Gobbo. Lo spettacolo va in scena sabato
28 settembre alle 21 presso il Santo Volto, adiacente a Parco Dora, grazie al contributo di Forest
Stewardship Council® (FSC®) Italia, organizzazione non governativa e no-profit che promuove la
gestione responsabile delle foreste che, con questo contributo artistico ha voluto portare le foreste in
scena per sviluppare una riflessione sull’importanza dell’equilibrio ambientale. L’attore rappresenta
la tragedia della tempesta Vaia che nel 2018 ha distrutto sedici milioni di abeti rossi, gli stessi che,
messi in fila, permetterebbero appunto di raggiungere la luna.
Li chiamano Msna, ma sono masnà (bambino, in piemontese) diventati adulti troppo in fretta
Minori stranieri non accompagnati, Msna si dice. Per noi, semplicemente ragazzi come tutti, pieni
di sogni e speranze, che in Italia trovano una strada per esprimere il loro potenziale e una prospettiva
di futuro, attraverso la conoscenza del cibo, di come viene prodotto e trasformato. In 60, grazie al
progetto Youth&Food – Il cibo veicolo di inclusione, in questi tre anni hanno avuto la possibilità di
seguire un percorso di formazione e inserimento a Torino e Agrigento, le due sedi del progetto di
Slow Food, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà
educativa minorile, e oggi molti di loro hanno trovato la loro strada. Li incontriamo a Terra Madre,
che ospita la conferenza conclusiva del progetto, e in una serie di eventi Off che saranno organizzati
intorno a Parco Dora. Ripercorriamo le loro vicende attraverso un documentario realizzato in questi
tre anni in cui i giovani raccontano la loro vita nei Paesi di origine, il viaggio per arrivare in Italia e
i primi passi, sempre più certi, in un nuovo mondo. Ne parliamo nell’incontro Riscatto e dignità per
60 giovani migranti, a partire dal cibo, venerdì 27 alle 17 in Arena Staino.
La Natura dei popoli indigeni
I popoli indigeni costituiscono il 5-6% della popolazione mondiale. Nelle loro terre custodiscono
l’80% della biodiversità del pianeta. A Terra Madre la delegazione Slow Food Indigenous Peoples
si incontra per far sentire la propria voce, spesso ignorata, e per condividere le soluzioni che questi
popoli propongono e applicano nel quotidiano per la salvaguardia degli ecosistemi e per ripristinare
uno stile di vita in armonia con la natura sono giudicate antieconomiche. Conferenze, Laboratori del
Gusto e Appuntamenti a Tavola sono un’occasione unica per conoscere storie e culture e avere un
assaggio delle tradizioni gastronomiche dai cinque continenti.
100 anni di Biodinamica
Insieme a Demeter, main partner della manifestazione che partecipa con un palinsesto di
appuntamenti dedicato, celebriamo i 100 anni di questo metodo di produzione agricola. Una
conferenza – a cui intervengono Enrico Amico, presidente di Demeter Italia, Sergio Maria
Francardo, medico antroposofo, Piero Bevilacqua, scrittore e saggista, Helmy Abouleish,
presidente del progetto agricolo Sekem in Egitto, Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia –
e uno spazio ricco di incontri e degustazioni permettono al pubblico di Terra Madre di approcciarsi
a quello che è anche un modo di vedere il rapporto degli esseri umani con la Natura in maniera
organica.
La digitalizzazione e la sostenibilità nell’Agrifood
A Terra Madre si discute del contributo che pratiche agricole sostenibili e tecnologie innovative
possono dare per fronteggiare pressioni macroeconomiche, crisi energetica e riscaldamento
climatico. Lo fa UniCredit con un Forum e un B2B per le imprese del Nordovest. In agenda anche
uno studio di Prometeia dedicato alla transizione della filiera Agrifood tra sostenibilità e mercato.
2004-2024: 20 anni di noi
Terra Madre, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Orti Slow Food: tutto questo nasceva
nel 2004, un anno in cui la visione del futuro di Slow Food intercetta le grandi questioni alla base di
un sistema globalizzato della produzione e distribuzione del cibo che aveva già mostrato tutti i suoi
limiti, sociali e ambientali. A Torino arrivano i 5 mila delegati da tutto il mondo di quella che sarebbe
stata ribattezzata dai media l’Onu dei contadini. A Pollenzo i primi studenti di quella che sarebbe
diventata un modello, sulla base del quale nel 2017 il MIUR ha definito due nuove Classi di Laurea
in Scienze Gastronomiche. Sullo spunto degli school garden statunitensi invece in Italia nascono i
primi Orti in Condotta: l’educazione al gusto si trasferisce all’aperto dove, grazie al supporto degli
insegnanti e dei volontari Slow Food nei territori, migliaia di bambine e bambini imparano il senso
del tempo e della cura a partire dal contatto con la terra, dalla coltivazione di frutti e ortaggi, e del
rispetto per gli esseri viventi che popolano gli orti.