Monsignor Roberto Repole, questa mattina, nel corso di un incontro con i giornalisti in arcivescovado ha affermato: “Oggi, spesso, la cultura dominante tende ad enfatizzare i diritti individuali a discapito di un richiamo a dimensioni e diritti sociali che sono ugualmente importanti. Viviamo anche contesti in cui c’è gente che perde il lavoro, di fabbriche che chiudono e sono persone, sono relazioni familiari, non numeri.
Il Natale – ha ricordato mons. Repole – per molti è un giorno di festa ma per alcune persone, le più fragili e più povere, è un periodo di grande sofferenza.
Sarebbe opportuno -ha aggiunto – recuperare il valore fondamentale del Natale del Figlio di Dio che abbandona il mondo divino per donarsi agli uomini.
Il Natale – ha sottolineato ancora l’arcivescovo – è tradizionalmente occasione di scambio di doni che non dovrebbe avere esclusivamente una ragione consumistica, ma consentire di riassaporare la gratuità del gesto.
A proposito di temi sociali e del lavoro, l’arcivescovo ha anticipato che nel mese di gennaio si svolgeranno due importanti incontri insieme alle istituzioni: la sera del 16 gennaio è previsto un dibattito pubblico con l’arcivescovo mons. Repole, il sindaco Lorusso e il presidente della Regione Cirio, sul futuro e le questioni economiche e sociali del territorio; il 20 gennaio è prevista una mattinata di riflessione con i politici e con gli amministratori locali sull’impegno per il bene comune.
Guardando al domani, l’arcivescovo ha sottolineato che non basta lamentarsi, ma che invece occorre soprattutto pensare e lavorare per costruire il futuro di Torino e della regione attraverso una visione prospettica delle questioni riguardanti il mondo del lavoro, coinvolgendo tutte le istituzioni.