Comunichiamo che, causa accertamenti clinici fissati dallo staff medico di Loredana nella prossima settimana, è stato necessario posticipare a venerdì 24 maggio 2024 il concerto dell’artista previsto al Teatro Colosseo martedì 19 marzo e per le stesse ragioni è stato posticipato il concerto di Brescia del 20 maggio.
Questi ultimi accertamenti serviranno a trovare una diagnosi per poterle prescrivere una terapia farmacologica che possa risolvere in maniera (si spera definitiva) i disturbi che troppo frequentemente giungono improvvisi e imprevisti, come avvenuto negli ultimi giorni.
I biglietti acquistati saranno validi per la nuova data.
Chi fosse impossibilitato potrà richiedere il rimborsi dei biglietti entro e non oltre il 5 aprile.
Tutte le informazioni sui social e sul sito www.teatrocolosseo.it sui profili social del Teatro Colosseo.
Reduce dalla trionfale partecipazione al Festival di Sanremo, Loredana Bertè torna alla sua dimensione preferita, il live, con il «Manifesto tour», con una data sold out al Teatro Colosseo, che in parte recupera anche l’appuntamento rinviato lo scorso anno per un problema di salute della settantatreenne artista calabrese.
Il 2024 è un anno importante nella carriera di Loredana Bertè: sono cinque decenni che l’artista naviga tra le onde e i venti della scena artistica. Cercare di raccontarla con le sue mille vite in occasione di un traguardo così grande è impresa difficile. Farlo attraverso le sue canzoni è sicuramente la strada migliore da percorrere. Per questo è uscita RIBELLE, una splendida raccolta in 3 CD, 2 LP e in DIGITALE. Un’antologia con 57 brani (3 CD) e tra questi anche Pazza, l’inedito presentato al 74 ° Edizione del Festival di Sanremo e vincitore del Premio della Critica.
Pazza è un brano 100% Bertè, nel testo, nell’arrangiamento e nella melodia. Una canzone elettrica ma struggente, liberatoria, da cantare a braccia ed occhi aperti. Il rock si fonde agli anni ’80 creando un ambiente sonoro perfetto per Loredana che ci restituisce qualcosa di profondamente autentico e di grande impatto. “Tante volte mi hanno detto sei pazza, in modo serio o ironico, quindi questa canzone mi somiglia e la canto nel segno della libertà, quella di essere sempre se stessi”.
Quella di Pazza (L. Bertè, L. Chiaravalli, A.Bonomo, A.Pugliese) è una Bertè autoironica, giocosa e persino allegra, in una canzone che sicuramente diventerà una nuova perla nel suo ricchissimo canzoniere. Dedicat(a) a tutti coloro che lottano contro i pregiudizi e che non hanno paura della diversità.
I 3 CD di RIBELLE sono stati suddivisi in Best Of e Duetti e il doppio LP contiene una selezione fatta dalla stessa artista di 20 tracce dai suoi Best Of, oltre al singolo sanremese. Il booklet colorato e caleidoscopico contiene immagini inedite ed esclusive e un poster.
Il primo disco di Loredana Bertè è STREAKING (1974) e si inizia subito col botto. L’album fu censurato per i contenuti espliciti e le foto che accompagnavano il vinile. Tra gli anni ‘70 e ‘90 una vita da rockstar con successi indimenticabili, da Sei Bellissima a In alto mare, da Non sono una signora a E la luna bussò e da musa di cantautori come Ivano Fossati, ispirato da quella voce così particolare e sensuale, a tratti tagliente. Una vita costellata da incontri e collaborazioni memorabili in Italia e nel mondo, da Andy Warhol a Umberto Eco, da Fabrizio De André a Djavan. Anche i successi degli anni 2000, Non ti dico no (con i Boomdabash), Cosa ti aspetti da me, Figlia di…, Mare Malinconia sono entrati nell’immaginario collettivo. Tra i suoi album più recenti nel 2018 LIBERTÈ e nel 2021 MANIFESTO, accolti con successo da pubblico e critica.
Il suo talento unico e indomabile si è sempre alimentato e rinnovato, generando una delle storie più significative nella storia dello spettacolo italiano. Nella sua carriera non è rimasta mai confinata in un genere, esplorando senza mai porsi limiti, dal pop al funk al reggae, facendo del rock uno stile di vita. Versatilità unica e capacità innata di trasmettere emozioni, in totale connessione con il suo pubblico che non l’ha mai abbandonata. Rivoluzioni nella musica e nel costume con il finto pancione sul palco dell’Ariston nell’86, già avanguardia nella visione di una donna libera, combattiva, forte. Con Fiabe nel 1977 già raccontava tutto il dolore di uno stupro: da sempre con le donne e per le donne. La definizione di icona da venerare giustamente le sta stretta perché passano i decenni ma la Bertè è sempre attuale, classica ma contemporanea. Un’evergreen/outsider insostituibile: ne nasceranno mai di uguali?
Nello spettacolo un grande tributo al pop e al rock e un omaggio, attraverso i visual, alla pop art. Si può ammirare nei ledwall in versione integrale anche il video di “MOVIE MOVIE, che proprio lo stesso Andy Warhol girò per Loredana quando si frequentavano alla Factory nella New York degli anni ’80, la città che a livello artistico era davvero il top a livello internazionale. E Loredana era lì.
Partecipare a un suo concerto significa salire su una giostra che si muove tra passato e presente, pop e rock, blues e reggae, accompagnati da immagini super colorate e simboli del rock – come la lingua dei Rolling Stones o le giacche dei Clash. Attraverso i video arrivano anche messaggi sociali legati alle donne, tema sempre presente nel racconto dell’artista, come in genere la difesa dei diritti dei più deboli e di tutti coloro che non possono difendersi.
Manifesto di questa nuova dimensione più consapevole dei propri pregi e difetti, è proprio la canzone sanremese, «Pazza», una sorta di rivendicazione del girl power, tema che sente sempre più urgente, come quello del femminicidio, soprattutto dopo aver confessato di aver subito una violenza sessuale a 16 anni.».
All’ultimo festival vinto da Angelina Mango, Annalisa è arrivata terza, Fiorella Mannoia ha vinto per il testo, e lei ha vinto il premio della Critica Mia Martini. «Questo è il premio in assoluto e finalmente l’abbiamo riportato a casa. Per noi donne c’è sempre più spazio nella musica rispetto al passato. Noto con piacere che c’è stata un’evoluzione anche in altri ruoli. Ci sono autrici, produttrici, manager. Anche io ho una squadra prevalentemente femminile».
Sul palco l’artista, meticolosa in tutti i dettagli e super attenta al suono ha voluto con sé una band di cinque elementi (Ivano Zanotti alla batteria, Stefano Cerisoli e Marco Grasselli alle chitarre, Alberto Linari alle tastiere, Pierluigi Mingotti al basso) e alla corista storica Aida Cooper ha affiancato anche Annastella Camporeale.