Nel servizio di Giulio Golia il caso della professoressa arrestata per presunti abusi su studenti di una scuola media di Castellammare di Stabia. Una vicenda delicata e dai contorni complessi che ha scosso la comunità locale e su cui le indagini preliminari sono ancora in corso. Attraverso testimonianze esclusive, l’inviato approfondisce una storia su cui resta molto da chiarire. Per la prima volta, uno dei bambini coinvolti ha chiesto di raccontare alla trasmissione quanto sarebbe accaduto con l’insegnante.Di seguito un’anticipazione del servizio in onda questa sera a Le Iene, in prima serata su Italia 1.
Giulio Golia: “Ma sei agitato?”
Bambino: “Un po’. Perché ultimamente non sto passando un bel momento”.
Giulio Golia: “Parli come un grande. Perché non stai passando un bel momento?”.
Bambino: “Per colpa di una persona”.
(Questa persona sarebbe la sua insegnante di sostegno, ndr).
-E racconta-
Bambino: “Andavamo in questa saletta”.
Giulio Golia: “Era un’altra aula?”
Bambino: “Sì, era un’altra aula. C’era una cattedra e dei banchi normali con delle sedie”.
Giulio Golia: “E che facevate?”
Bambino: “Parlavamo all’inizio dei primi fidanzamenti, dei primi baci e delle relazioni che abbiamo avuto. Con il passare del tempo abbiamo visto anche cose sporche, per esempio porno”.
Giulio Golia: “Film?”
Bambino: “Sì, pornografia. Ci ha fatto vedere pure dei filmini porno suoi. Era nuda e c’erano di questi capelli biondi. Però la faccia non c’era e la si vedeva solamente il seno. E comunque lei si toccava i capezzoli. Poi ho visto il secondo che c’era un signore e lei che stava (in una posizione sessuale, ndr)”.
Giulio Golia: “Che ne sai? Te l’hanno spiegata?”.
Bambino: “No, lei l’ha spiegata a noi”.
(…)
Bambino: “Ci faceva delle minacce di bocciarci, di dire tutto ai professori, mi faceva andare in carcere minorile”.
Giulio Golia: “Addirittura?”
Bambino: “Sì”.
Giulio Golia: “E tu ci hai creduto giustamente?”
Bambino: “Sì, perché lei diceva di avere un marito carabiniere e io dissi non lo dirò a nessuno. Ancora oggi dico io che sono stato lo sbagliato. Lo sai perché? Perché per me io ho letto queste cose e le dovevo già dire prima per non far succedere tutto questo”.
L’inviato è riuscito a incontrare la preside della scuola, che ha dichiarato: “Sono troppo dispiaciuta per quanto è successo. Soprattutto per la mancanza di fiducia perché da me non è venuto nessuno ad avvisarmi. Le mamme non sono venute da me”. La Iena ha poi chiesto chiarimenti su come fosse possibile che un gruppo di studenti, composto da 6-7 ragazzi, uscisse ripetutamente dall’aula senza autorizzazione per recarsi in una saletta. Tra loro c’era anche una bambina con disabilità che svolgeva il ruolo di palo. La preside ha ammesso: “La situazione non è andata bene, è stata grave se qualcuno lo sapeva e non me l’ha detto è ancora più grave. Oltretutto, quando io affido la classe a un docente, tu sei responsabile. Quindi tu devi sapere chi è entrato e chi è uscito, non io. Perché questi uscivano? C’è stato forse lassismo nella gestione. Chiunque è delegato deve vigilare”.