“Vola solo chi osa farlo”, con questa citazione di Luis Sepùlveda si è aperto , giovedì 25 maggio, l’incontro organizzato presso InLab Solutions – centro R&D Inalpi SpA – il nuovo progetto che l’organizzazione di Moretta ha avviato per la riduzione delle emissioni dei Gas Serra nelle stalle. Presenti all’incontro insieme al presidente Inalpi – Ambrogio Invernizzi, l’Ad di InLab – Jean Pierre Studer – il Prof. Erminio Trevisi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Marcello Ermido Chiodini di SOP, Gabriele Crosetto, Alessandra Tropini e Marcello Pellegrino – di Compral e l’Assessore all’Agricoltura, cibo, caccia e pesca della Regione Piemonte – Marco Protopapa.
“Questo è un incontro che abbiamo fortemente voluto, perché riteniamo fondamentale condividere l’importanza di questo progetto” – ha dichiarato Ambrogio Invernizzi – “Inalpi ha raggiunto la certificazione carbon e water footprint di stabilimento, che stabilisce un punto di partenza. Per i consumi dell’acqua abbiamo avviato un processo di recupero e riteniamo che il prossimo anno si possa raggiungere l’obiettivo di zero sprechi, mentre attraverso la costruzione del biodigestore ricicliamo il letame per trasformarlo in biogas. Sono queste le basi da cui partiamo e sapendo, come dimostrano evidenze scientifiche, che la maggior parte dei gas serra provengono dalle stalle, abbiamo ritenuto necessario avviare un progetto il cui obiettivo si è allargato non solo all’azienda ma a tutta la Filiera del Latte, per avviare un percorso che ha come obiettivo la riduzione delle emissioni. Da sempre conosciamo il valore di una materia prima come il latte, la cui utilità è spesso contrasta da chi usa la propaganda dell’eccesso di produzione di emissioni; il nostro progetto vuole dare risposta anche a questo tipo di informazione con dati tangibili, frutto di una concreta verifica”.
“Lavoreremo sulle principali fonti di emissione” – ha proseguito Jean Pierre Studer – “in una collaborazione che è reale attività sul campo con Marcello Ermido Chiodini di SOP (Save Our Planet), Gabriele Crosetto, avvallato dalla collaborazione e giudizio super partes di Erminio Trevisi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza che convaliderà i dati. Andremo infatti a valutare come intervenire sulle fermentazioni enteriche che rappresentano la maggior causa di emissione, attraverso l’addizione di integratori nell’alimentazione per una riduzione delle emissioni giornaliere. Ma valuteremo anche interventi nella fase di stoccaggio dei reflui zootecnici, durante la quale vengono prodotti ammoniaca, metano e sostanze odorigene, attraverso trattamenti con appositi prodotti che ne riducono le emissioni. Ed infine il progetto ha l’obiettivo di ridurre la quantità di concimazioni necessarie per la coltivazione di alimenti zootecnici”.
Alessandra Tropini e Marcello Pellegrino di Compral hanno inoltre sottolineato come il coinvolgimento in questo progetto sia un ulteriore passo avanti in un percorso che la Filiera corta e controllata sta portando avanti sin dai suoi inizi, attraverso la sottoscrizione di un protocollo che coinvolge ogni singolo conferitore e che da sempre ha tra i propri pilastri l’attenzione all’impatto ambientale. Oggi, a 13 anni dalla sua nascita, la filiera vede il coinvolgimento di molti giovani che hanno deciso di rimanere all’interno delle aziende famigliari per proseguire l’attività, un grande risultato questo che si affianca all’adesione da parte dei conferitori a progetti di riduzione delle emissioni a conferma di un profondo e convinto interesse per la tutela ambientale e il miglioramento della sostenibilità.
L’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte – Marco Protopapa – ha quindi concluso l’incontro – “Dopo quattro anni molto difficili è davvero una grande soddisfazione partecipare a un incontro come quello di oggi, che deve servire da monito e da stimolo per la politica. È di questi giorni la condivisione politica per approvare un piano che riguarda la regolamentazione di stoccaggio e spandimento delle deiezioni bovine. Il progetto di Inalpi è quindi quanto mai attuale. Questo progetto aggiunge valore a una filiera importante del nostro territorio, perché, oltre alla qualità della materia prima, si occupa di un tema essenziale qual è il benessere del pianeta”.