50 anni fa, l’8 aprile del 1973, a 91 anni, moriva a Mougins, in Costa Azzurra, Pablo Picasso. Per ricordare l’anniversario sono previste oltre quaranta mostre in tutto il mondo, soprattutto naturalmente in Spagna, il Paese natale- Picasso è nato a Malaga il 25 ottobre 1881- e in Francia, il Paese della vita, da Parigi, alla Costa Azzurra- Mougins, Vallauris, Antibes- dove aveva scelto di vivere, dal dopoguerra in poi.
Mougins, l’ultima residenza di Picasso
Per rendere omaggio al grande artista, l’ufficio turistico di Mougins organizza visite guidate e mostre dedicate agli ultimi dodici anni che Picasso trascorse a Mougins.
L’itinerario “Sulle orme di Picasso” comprende la scoperta esclusiva della stanza dell’ex hotel Vaste Horizon dove soggiornò con i suoi amici artisti (la sua musa Dora Maar, Euard, Cocteau, Man Ray..) alla fine degli anni ’30. E svela la leggenda dell’affresco nascosto…Quello che Picasso avrebbe dipinto sul muro della sua stanza e che il proprietario dell’hotel lo obbligò a ricoprire di calce e colore (Picasso all’epoca non era ancora famoso), e chissà che sotto gli strati di pittura murale l’affresco non esista ancora.. In mostra, ci sono le fotografie di Picasso a Mougins scattate da André Villers, Lucien Clergue e la ricostruzione dell’ultimo studio dell’artista nel villaggio, e la riscoperta della sua ultima residenza, al Mas Notre-Dame de Vie (che è proprietà privata e non si visita) attraverso una videoproiezione. Al Museo d’Arte Classica un focus su “Picasso visto dalle donne” e per luglio 2023 è prevista l’inaugurazione del nuovo “Centre d’Art” nel cuore del villaggio in particolare con l’esposizione di una trentina di incisioni di Picasso realizzate con Aldo e Piero Crommelynck, il cui atelier era a Mougins. Da segnalare anche la collezione di fotografie di Picasso scattate da Lucien Clergue esposte nella cappella Notre-Dame de Vie, proprio accanto alla villa dove visse fino alla morte l’artista. Senza dimenticare i « menù Picasso » nei ristoranti del paese, una delle capitali della gastronomia della Costa Azzurra. Il tutto sotto lo sguardo intenso di Picasso dalla grande testa-scultura « Pablo » opera di Gabriel Sterk che troneggia all’ingresso del paese (2,40 m di altezza, 1,60 di larghezza, 400 kg di peso).
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Antibes, il castello-atelier di Picasso
In occasione del 50° anniversario, il Museo Picasso, il primo museo dedicato all’artista, allestisce la mostra “Picasso 1969-1972: La fin du début dall’8 aprile al 2 luglio
Castrum romano, poi residenza di vescovi nel Medioevo, Château Grimaldi di Antibes è stato abitato dal 1385 dalla famiglia monegasca da cui ha preso il nome. Dopo essere diventatp prima dimora del governatore del re e poi, dal 1792, sede del municipio, l’edificio viene trasformato in caserma nel 1820. Nel 1923 l’archeologo Romuald Dor de la Souchère intraprende delle ricerche archeologiche ad Antibes e nel 1924 crea la società degli Amici del Museo di Antibes, con l’obiettivo di fondare un Museo storico e archeologico. Così nel 1925 il castello viene acquistato dalla città di Antibes e diventa sede del Museo Grimaldi. Il primo conservatore sarà proprio Romuald Dor de la Souchère. Nel 1946 è lui a proporre a Picasso, di passaggio in Costa Azzurra, di utilizzare il grande spazio all’interno dell’edificio come studio. Picasso ne è entusiasta e lavora nel castello per due mesi, realizzando ben 23 dipinti e 44 disegni (a cui si aggiungeranno 78 ceramiche) che lascia alla città e che costituiranno l’inizio di una c
ollezione. Nel 1966 il Museo viene ribattezzato Museo Picasso, il primo museo dedicato all’artista. In occasione del 50° anniversario, il Museo Picasso allestisce la mostra “Picasso 1969-1972 : La fin du début” dall’ 8 aprile al 2 luglio. Anni decisivi per la creazione, in cui la produzione artistica di Picasso accelerò ancora di più, e proprio dopo il ’68, tra il 1969 e il 1972. A novant’anni Picasso ribadiva che la pittura era soprattutto una questione di desiderio, e ci diede una lezione di entusiasmo e invenzione. L’esuberanza che nei suoi ultimissimi quadri si esprime con colori accesi, e molto spesso, in grandi formati, testimonia la straordinaria potenza creativa dell’artista, che rivisita la galleria dei suoi personaggi familiari, toreri, moschettieri, e dipinge, con la frenesia di un giovane; quadri che sembrano prendere forma davanti ai nostri occhi, quasi a invitare la pittura “ più forte di lui, e che ha fatto di lui quello che voleva”, ad altre avventure: è “la fine dell’inizio” come intitola opportunamente la mostra.
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Vallauris, Picasso & la ceramica
Nel 1946 Picasso, in vacanza a Golfe-Juan, incontra Suzanna e Georges Ramié, fondatori del laboratorio di ceramica Madoura, dove realizza alcuni pezzi in creta e con i qualiinizia una collaborazione l’anno successivo. Ed è proprio a Vallauris, città della ceramica, che Picasso scopre le diverse tecniche e impara rapidamente a padroneggiare il lavoro della terra e dei colori.
Picasso non si accontenta di decorare le forme ma desidera utilizzare tutte le potenzialità plastiche offerte dalla materia. Stimate tra 3.500 e 4.000, le opere di Pablo Picasso realizzate in ceramica sono ricche e innovative, realizzate a partire soprattutto dal 1948, quando Picasso si trasferisce a Vallauris, dove rimarrà fino al 1955. E’ qui che a realizza uno dei suoi grandi affreschi-capolavoro, La Guerra e la Pace, nella cappella del Castello Medievale, oggi Museo Nazionale. Al Museo Magnelli, Museo della Ceramica di Vallauris, sono esposte le opere di Picasso e di Alberto Magnelli, una collezione di grande rilievo per l’arte della ceramica, vocazione del villaggio fin dal Medioevo. Per commemorare i 50 anni dalla morte di Picasso il Museo Magnelli ospita dal 6 maggio al 30 ottobre la mostra “Forme et métamorphoses:la création ceramique de Picasso” e presenta opere realizzate fra il 1946 e il 1971, in cui Picasso esprime tutte le potenzialità plastiche di questo materiale La mostra si propone di rivisit
are le ricerche plastiche e formali dell’artista, attraverso opere emblematiche della sua creatività e come mezzo di espressione potente. Vallauris punta quest’anno in particolare a rievocare i legami con Picasso con itinerari sui suoi passi e con un weekend di celebrazioni dedicato, il 6 e 7 maggio 2023
www.vallaurisgolfejuan.tourisme.com
A Parigi, Picasso “prende colore”
Parigi è una città fondamentale per la formazione dell’artista, che arriva nella capiatle francese per la prima volta nel 1900 e vi soggiorna per lunghi periodi agli inizi del XX secolo, entrando in contatto con il mondo artistico e bohémien della città.
Situato nel cuore di Parigi, in un palazzo del XVII secolo nel quartiere Marais, il Musée National Picasso-Paris è una tappa obbligata tra i grandi musei parigini. Eccezionale è la collezione del museo, dono degli eredi di Picasso: rappresenta dell’intera carriera di Pablo Picasso, composta da grandi opere e dai tutti i suoi archivi (più di 200.000 pezzi): un ritratto fedele e intimo in una collezione considerata la più importante al mondo Per celebrare Picasso, il museo, dal 7 marzo al 6 agosto propone “La collection prend des couleurs” sotto la direzione artistica di Paul Smith, uno spettacolare riallestimento della collezione permanente, che mescola capolavori del museo, opere di artisti moderni e contemporanei, e un invito del designer britannico sir Paul Smith a immaginare e progettare l’insieme. Un percorso in gran parte cronologico, che permette di attraversare l’intera creazione dell’artista, ritrovando alcuni dei momenti e dei soggetti più emblematici dell’opera di Picasso. Un nuovo allestimento è un
invito giocoso e gioioso a riscoprire il lavoro dell’artista. Sempre al Museo Picasso, dal 12 settembre al 28 gennaio 2024, la mostra “À toi de faire ma mignonne. Sophie Calle au Musée Picasso”: per celebrare il 50° anniversario, carta bianca alla famosa artista in un dialogo con l’opera di Picasso, mentre al Musée du Luxembourg dal 13 settembre al 21 gennaio2024 “Gertrude Stein et Picasso.L’invention du langage”, e al Centre Pompidou dal 18 ottobre al 22 gennaio 2024 la mostra “2023 Dessins”, oltre 2000 fra disegni e incisioni dell’artista,
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