FolkClub Torino Stagione 2024-2025

Seleziona la lingua/Traduci

VENERDÌ 11 OTTOBRE ORE 21.30
Ingresso Intero…………25 € | Ridotto Under 30………13 € | Live Streaming……………5 €
Inaugura la rassegna Buscadero Nights
ERIC ANDERSEN con STEVE ADDABBO (USA)

Tra i grandissimi del Greenwich Village, nell’Olimpo dei cantautori
“Un Maestro Americano. Siamo nell’olimpo dei cantautori” (New York Times)
“Eric Andersen è uno straordinario autore di ballate” (Bob Dylan)
“È uno dei più raffinati cantanti nonché cantautori, nel vero senso della parola… il più elegante tra i cantanti.” (David Fricke – Rolling Stone Magazine)

Un’occasione da non perdere per ascoltare uno dei massimi cantautori americani del ‘900 ancora in attività, ‘uno degli originali’, tra quelli -per dirla con le parole del poeta Allen Ginsberg- che …tentarono di mettere la grande arte in un juke-box… Insieme a una manciata di giganti come Joan Baez, Bob Dylan, Phil Ochs e Dave Van Ronk, Eric Andersen è infatti uno dei veri fondatori della figura del songwriter come noi oggi la intendiamo, uno di coloro che, all’inizio degli anni Sessanta, si innamorarono delle canzoni popolari, tradizionali americane; canzoni che avevano anche un centinaio d’anni sulle spalle ma perfette nella stesura del testo e nell’accompagnamento musicale. L’amore per le canzoni tradizionali portò questi straordinari e visionari artisti a riproporle o a comporne di nuove su quello stile con testi legati alla loro contemporaneità. I palchi dove questi artisti si esibirono furono, all’inizio, soprattutto quelli dei caffè e di piccoli teatri del Greenwich Village a New York, città che grazie a questi artisti, ribadì ancora una volta la sua centralità nella scena musicale mondiale. Le tematiche trattate dalle canzoni dei singer-songwriters, cioè cantautori -come si iniziò a chiamarli- erano spesso di carattere estremamente attuale, di denuncia, al punto che assunsero in breve una valenza politica; di certo non si esagera riconoscendo che il primo spunto per le proteste studentesche e i sommovimenti politici e rivoluzionari del 1968 fu dato proprio da queste canzoni. Andersen ha attraversato la storia del suo Paese: dagli anni turbolenti e carichi di speranze del movimento per i diritti civili fino ai giorni nostri, con curiosità e una ricerca espressiva unica. È stato tra i primissimi ad adottare uno stile introspettivo e riflessivo in grado di condizionare la canzone folk attraverso una scrittura poetica originale dai contenuti filosofici e romantici, un autentico troubadour dell’epoca moderna. Ha scritto canzoni con Bob Weir (The Grateful Dead), Townes Van Zandt, Rick Danko e Lou Reed e le sue canzoni sono state cantate da molti artisti tra cui Mary Chapin Carpenter, Judy Collins, Fairport Convention, Rick Nelson, John Denver, Linda Ronstadt, The Grateful Dead, Peter Paul & Mary, The Blues Project, Gillian Welch, Linda Thompson, Pete Seeger e Rick Danko. La versione di Bob Dylan della canzone di Eric “Thirsty Boots” è stata pubblicata come singolo nel Record Store Day e appare anche nel box di Dylan “Another Self Portrait – Bootleg Series vol.10”. Nei primi anni ’90 Eric ha dato vita a uno straordinario progetto insieme al leggendario Rick Danko (The Band) e a Jonas Fjeld. Il trio ha pubblicato due dischi, acclamati dalla critica. È apparso nel documentario “American Masters” dedicato a Joni Mitchell e in numerosi film e live, su tutti “Festival Express” con Grateful Dead, The Band e Janis Joplin, che testimoniano il fervore della musica di quegli anni nonché la presenza costante del nostro. Nel 1990 Eric ha vinto il New York Music Award per il suo album “Ghosts Upon the Road”, nel 1992 lo Spellemannprisen (Norwegian Grammy) per Danko/Fjeld/Andersen e nel 2003 ha ricevuto il Premio Tenco insieme a Patti Smith. Dalla sconfinata discografia di Eric Andersen non si possono non citare l’album capolavoro “Blue River” che vede la partecipazione di Joni Mitchell e la trilogia di progetti dedicati a scrittori e poeti: Heinrich Böll, Albert Camus e Lord Byron. Attualmente Andersen è impegnato in un nuovo ambizioso progetto dedicato a Garcia Lorca. Le canzoni poetiche di Eric Andersen hanno intrattenuto e affascinato il pubblico di tutto il mondo e sono state tradotte anche in norvegese, svedese, olandese, danese, giapponese, tedesco e italiano. La sua vita si è srotolata in maniera febbrile e intensa, creando i presupposti di un romanzo intenso e affascinante restituito nelle immagini e nelle emozioni del docufilm The Songpoet, diretto dal regista Paul Lamont. Con lo stesso titolo è stato pubblicato parallelamente un triplo in cui i suoi capolavori vengono omaggiati da illustri colleghi come Richard Shindell, Dom Flemos, Albert Lee e perfino Bob Dylan! Un omaggio straordinario ai sessantanni di carriera di un artista artista totale, visionario e senza compromessi, la sua opera è stata raccontata anche in Italia dalla pubblicazione di due libri a lui dedicati a cura di Roberto Jacksie Saetti: “Ghost Upon the Road” del 2018 in collaborazione con Paolo Vites e “Mingle with the Universe” uscito quest’anno e scritto a quattro mani con Marco Fazzini per ripercorrere la sfera poetica di Andersen che lo ha portato a ricevere il Premio Dubito International alla carriera.
C’è molta attesa per questo nuovo tour italiano in cui sarà accompagnato da Steve Addabbo, straordinario chitarrista, vincitore di Grammy e produttore di Suzanne Vega nei successi planetari di “Luka” e “Tom’s Diner”. Tra i crediti di Steve come autore di colonne sonore ci sono “Left Of Center”, scritta con Suzanne Vega per la colonna sonora di “Pretty in Pink” (1986), “Get Up”, scritta con Caitlin Canty per il film Little Woods (2018), e “A New Day”, presente nel film “The Last Word” con Shirley MacLaine (2018).
Addabbo è ritenuto un personaggio di culto dalla critica in quanto curatore delle leggendarie Bootleg Series di Bob Dylan e il suo arrivo in Italia insieme a Eric Andersen è fonte di grande curiosità e attesa. Un altro bellissimo dono arrivò da Eric Andersen quando nel 2019 portò per la prima volta in Italia la violinista di Dylan e della Rolling Thunder Revue, Scarlet Rivera. Tour che è stato immortalato in un meraviglioso disco dal vivo uscito pubblicato dall’etichetta italiana Appaloosa Records. Andersen canterà i suoi grandi classici “Thirsty Boots”, “Violets of Dawn”, “Is It Really Love at All”, “Close the Door Lightly” e presenterà in anteprima al pubblico italiano alcune canzoni del nuovo disco che uscirà a febbraio.

www.ericandersen.com
www.steveaddabbo.com

GIOVEDÌ 17 OTTOBRE ORE 21.30
Ingresso Intero…………25 € | Ridotto Under 30………13 € | Live Streaming……………5 €
Inaugura la rassegna Radio Londra
I TRE TENORI
GILAD ATZMON (UK), TONY LAKATOS (HU), JOHANNES MÜLLER (D)
con ENZO ZIRILLI, ROBERTO TARENZI e ALESSANDRO MAIORINO

Quindici anni di RadioLondra: si parte col botto!
Dalle Impressions di Coltrane a Nature Boy di Nat King Cole, la sorprendente prima linea composta da tre straordinari sassofonisti è supportata da un team di grandissimo spessore, formato dal formidabile contrabbassista greco (di base a New York) Kimon Karoutzos, dal suontuoso pianista Roberto Tarenzi e dal riconsciuto maestro dello swing europeo Enzo Zirilli alla batteria. La band ha girato l’Europa per celebrare il 20° anniversario del grande successo “International Jazzwerkstatt Saarwellingen”. “La musica che fanno è così colorata e diversificata che le parole non riuscirebbero a descriverla” (Pforzheimer Zeitung)

Vecchia conoscenza del FolkClub, Gilad Atzmon è un artista e autore jazz naturalizzato britannico, nato in Israele nel 1963. Polistrumentista, suona sassofoni, clarinetto e strumenti etnici a fiato. Il suo album “Exile” è stato nominato album jazz 2003 dalla BBC. Atzmon è sempre in giro per il mondo. Come membro dei Blockheads, Gilad ha anche registrato e suonato con Ian Dury, Robbie Williams, Sinead O’Connor e Paul McCartney. Gilad ha anche registrato con Robert Wyatt e i Water Boys. Nel 2014 ha registrato con i Pink Floyd ed è presente nel loro ultimo album “The Endless River”. Nel 2000 Gilad ha fondato l’Orient House Ensemble con cui ha girato il mondo, registrato 15 album e vinto una moltitudine di premi.
“Una formidabile fucina di improvvisazione… un gigante del jazz che si disegna costantemente fino alla sua piena altezza…” (The Guardian)
“Il miglior musicista vivente nel mondo oggi” (Robert Wyatt).
Antal “Tony” Lakatos (Budapest, 1958) è un sassofonista jazz ungherese (tenore, sassofono soprano) che risiede in Germania, dove ha lavorato con la band di Toto Blanke, Uwe Kropinski, Jasper van ‘t Hof e Wolfgang Haffner. Ha diretto i suoi ensemble dalla fine degli anni ’80, tra cui i Things; come sidemen ha collaborato con JoAnne Brackeen, Terri Lynne Carrington, Al Foster, Billy Hart e Anthony Jackson. Ha anche lavorato con Randy Brecker, Kevin Mahogany, George Mraz, la Mingus Big Band, Chris Hinze, Kirk Lightsey, Dusko Goykovich, Michael Sagmeister, Roberto Magris, Art Farmer e Kenny Werner.
Nato a Milano, Roberto Tarenzi, nel 1995 entra nella Big Band dei Civici Corsi di Jazz di Milano con cui incide quattro CD e accompagna, tra gli altri, Dave Liebman, Max Roach, Bobby Watson, Bob Brookmeyer, David Murray, Eddie Daniels, David Raksin, Franco Cerri, Enrico Rava, Franco Ambrosetti, Giovanni Tommaso. Nel 2000 fonda CUES Trio con Lucio Terzano e Tony Arco, con cui incide due dischi, uno dei quali con David Liebman con cui avvia un entusiasmante sodalizio tra concerti e registrazioni in studio. Invitato nel 2006 al prestigioso Thelonious Monk International Piano Competition, dal 2008 inizia una intensissima attività concertistica al fianco di Stefano Di Battista e Rosario Giuliani, collaborando con Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Dario Deidda, Fabio Zeppetella, Fabrizio Bosso, Max Ionata e praticamente tutti i migliori musicisti della scena italiana. Registra album con Roberto Pistolesi, Pietro Ciancaglini, Stefano Di Battista e Dario Deidda e con Rosario Giuliani, John Patitucci, Joe Locke e Joe LaBarbera. Registra poi parte delle musiche del film premio Oscar La grande bellezza di Paolo Sorrentino e accompagna Gino Paoli in una serie di concerti con trio jazz e Orchestra Sinfonica. È un musicista molto attivo sulla scena italiana e internazionale. Insegna stabilmente anche presso Saint Louis College of Music di Roma e presso il Conservatorio di Torino, oltre a tenere dei Workshop di Improvvisazione.
Alessandro Maiorino. Bassista e contrabbassista eclettico, ha studiato improvvisazione ad Amsterdam ed è attivo sulla scena jazz dai primi anni 90. Di origine romana, vive e suona a Torino da molti anni. Annovera fra le sue esperienze professionali alcune incursioni nel mondo del rock, fra cui un tour in Spagna e Irlanda nel 1995 con Manu Chao nella sua prima band post-Mano Negra, e dell’hip-hop, fra cui un tour in Spagna e Cuba nel 2004 con la band italo-ispano-cubana La Fresk-Base Llena. Ha partecipato a numerosi progetti musicali e numerose incisioni, ha avuto la possibilità di collaborare con grandi musicisti nazionali ed internazionali e di suonare in club e festival jazz e rock tra cui Paesi Bassi, Francia, Belgio, Spagna, Irlanda, Etiopia, Cuba, oltre che in Italia. Insegna contrabbasso, basso elettrico ed improvvisazione da oltre dieci anni. Dal 1996 è docente di contrabbasso jazz per il progetto di seminari musicali nelle scuole superiori di Torino, “Le Chiavi della Musica”, ideato dal giornalista e docente Marco Basso e finanziato dal Comune di Torino. Dal 1998 è docente di basso elettrico presso i Corsi di Formazione Musicale del Comune di Torino e dal 2005 è docente di basso elettrico e contrabbasso presso la Scuola di Formazione e Orientamento Musicale della “Fondazione Istituto Musicale” di Aosta.
Enzo Zirilli è considerato uno dei batteristi/percussionisti più creativi e versatili delle ultime generazioni. Dotato di una grande musicalità, che lo ha portato ad assorbire e personalizzare ogni forma di musica contemporanea, è attivo da oltre un quarto di secolo, che lo ha visto esibirsi e registrare in giro per il mondo con grandi musicisti afro-americani, italiani ed europei appartenenti alle aree del jazz, della world music e del pop, tra i quali: Dado Moroni, Enrico Pieranunzi, Bob Mintzer, Charlie Mariano, Steve Grossmann, Eddie Gomez, Antonio Forcione, James Moody, Tom Harrell, Ira Coleman, Rossana Casale, Marco Pereira, Ivan Segreto, Peppe Servillo, Flavio Boltro, Ares Tavolazzi, Larry Nocella, Randy Brecker, Gloria Gaynor, Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Furio Di Castri, Emanuele Cisi e moltissimi altri. Dopo essere nato e cresciuto musicalmente a Torino, nel 2003 si trasferisce a Londra, dove in poco tempo si impone come uno dei musicisti più richiesti e inizia a collaborare con alcune tra le icone musicali del jazz britannico e internazionale quali Jim Mullen, Stan Sulzmann, John Etheridge, Liane Carroll, Ian Shaw, Omar LyeFook ed Hamish Stuart (per 10 anni al fianco di Paul McCartney) oltre ad altri musicisti delle ultime generazioni come John Parricelli, Gilad Atzmon, Alex Garnett, Brandon Allen, Ross Stanley e Quentin Collins.

Informazioni:  www.folkclub.it