Addio a Vivienne Westwood, la stilista inglese scomparsa lo scorso 29 dicembre a Londra, all’età di 81 anni.
Una delle ultime apparizioni l’aveva fatta a Firenze, 14 mesi fa, quando ricevette l’ultimo premio della sua lunga e strepitosa carriera, alla Fortezza da Basso il 26 ottobre 2021, nell’ambito della XIII Florence Biennale. Mostra internazionale di arte contemporanea e design. A consegnarle il “Premio Leonardo da Vinci” alla carriera (per il design) fu il Direttore generale della manifestazione, Jacopo Celona, durante una cerimonia particolarmente affollata e contrassegnata da un diluvio di flash e di applausi.
Questa la motivazione del premio: «in riconoscimento di una produzione creativa rivoluzionaria che ha segnato la storia del design della moda nel corso degli ultimi cinquant’anni, cambiando e ampliando il concetto di femminilità, e per aver ideato e promosso campagne innovative con l’obiettivo di proteggere la vita sulla nostra Madre Terra».
Rimarrà nella memoria di quanti erano presenti alla cerimonia, anche il suo manifesto per il mondo che la stilista volle leggere in inglese e in italiano e che intitolò “Lettera-SOS per salvare il pianeta”.
Questo il testo integrale: «La parola Economia Mondiale significa ‘gestione della CASA’. La Madre Terra è la nostra casa, per tanto, su scala mondiale, economia equivale a sostenibilità. Non la abbiamo. Non abbiamo futuro. Il nostro sistema finanziario si fonda su guerre perpetue, guerre commerciali e competizione; è la causa del cambiamento climatico. Le guerre vengono combattute per i territori e la manodopera a basso costo. La vera economia è basata sul valore della terra. “La terra non appartiene a nessuno”. Noi ne siamo custodi. Bisognerebbe versare un contributo al portafoglio pubblico per l’uso della terra, un enorme entrata mai sfruttata. NO ALLE TASSE! Tutte le altre transazioni da uomo a uomo. Cooperazione non competizione. Distribuzione equa della ricchezza. Ho un piano per salvare il mondo che può funzionare perché ho analizzato il problema e ho la soluzione. La mia squadra, Climate Revolution, ha iniziato la campagna per un’economia basata sulla Terra grazie al suo ri-selvaggiamento; abbiamo
l’obiettivo di creare corridoi per la natura selvaggia. Chiediamo la cooperazione del Governo».