Il Sud Salento conquista il cuore dei Berlinesi. In occasione della più grande fiera internazionale del turismo al mondo, la ITB, i 16 Comuni che rappresentano l’area interna hanno promosso questo splendido territorio attraverso tour operator, giornalisti, blogger influencer tedeschi e internazionali.
Successo della conferenza stampa ITALY SALENTO MY LOVE PARTY a Berlino organizzata dalla giornalista salentina Carmen Mancarella nel ristorante Spaccanapoli n. 12 a Berlino alla quale si sono accreditati giornalisti, blogger, influencer e provenienti da Berlino e dal resto del mondo.
L’agenda degli incontri è stata veramente molto ricca. Dopo la partecipazione in fiera, la delegazione degli amministratori composta dal presidente dell’Assemblea dei Sindaci, Giacomo Cazzato, sindaco di Tiggiano, dal coordinatore del progetto, Evangelista Leuzzi, dagli assessori al turismo dei Comuni di Alessano: Paolo Marasco, Corsano: Francesco Caracciolo, Castrignano del Capo-Santa Maria di Leuca: Giulia Chiffi, Morciano di Leuca: Walter Colella, Patù: Rino Letizia, Presicce-Acquarica: Natacha Pizzolante, Salve: Francesco De Giorgi e Ugento: Anna Chiara Congedi, è stata ricevuta presso il prestigioso Istituto di Cultura Italiana di Berlino dalla direttrice professoressa Maria Carolina Foi.
Gli amministratori hanno illustrato le bellezze dei 16 piccoli borghi con i loro affascinanti centri storici, la natura selvaggia, le morbide e bianche spiagge e le numerose feste. Hanno detto: “Chi viene a vivere una vacanza del Sud Salento sarà accolto come un abitante del borgo”.
I giornalisti hanno potuto vivere FRISELLA EXPERIENCE, divertendosi a preparare da soli la Frisella, il pane biscottato tipico del Salento con pomodoro, sale e olio extravergine di oliva. Hanno degustato prodotti tipici come vini, marmellate, pasticciotti e tantissimi altri prodotti tipici.
Il progetto, realizzato da Area Interna Sud Salento, è stato finanziato grazie al POC PUGLIA FESR-FSE 2014-2020 ASSE VI- Azione 6.8 “Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche”. Punta ad una strategia comune per tutti i piccoli centri, non solo nel campo della promozione turistica, ma anche per la mobilità interna e i servizi con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Ma facciamo un viaggio ideale e andiamo a scoprire uno per uno i borghi che rendono il Sud Salento, un ventaglio di emozioni.
ALESSANO, la città del vescovo e scrittore don Tonino Bello
Alessano è famosa per aver dato i natali a don Tonino Bello, il vescovo che pregava di diventare l’Ala di riserva di Dio, volando accanto a lui. Al suo pensiero si è ispirata la canzone di Mr. Rain, Supereroi, che ha trionfato a Sanremo 2023. Convinto pacifista, don Tonino si metteva a servizio degli ultimi. La sua casa natale, di fronte alla chiesa madre e la sua tomba, a forma di anfiteatro, richiamano tantissimi pellegrini, facendo di Alessano la terza meta del turismo religioso in Puglia dopo San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo.
Poco distante dal cimitero si può ammirare l’insediamento rupestre di Macurano, un complesso di grotte in parte scavate dall’uomo in età medioevale, e in parte naturali dove vissero i monaci bizantini.
La chiesa madre dagli altari tardo barocchi e la stessa casa di don Tonino Bello si trovano all’ingresso del centro storico attraversato da viuzze dove si affacciano le tipiche case a corte e un antico quartiere ebraico. Da non perdere una visita alla Marina di Novaglie dalle scogliere a picco sul mare e con dolci insenature che permettono di attraccare direttamente con la barca per poter fare una sosta golosa a base di pesce fresco, prima di riprendere la navigazione.
CASTRIGNANO DEL CAPO – SANTA MARIA DI LEUCA AI CONFINI DEL MONDO
Secondo gli Antichi era a Santa Maria di Leuca, che finiva il mondo. E qui, ammirando il mare dal piazzale del Santuario si vive un’esperienza unica, quasi metafisica. Lo sguardo si perde fino all’orizzonte. Sembra quasi di toccare l’INFINITO. Siamo davanti al Santuario di Santa Maria di Leuca, sorto sull’antico tempio della dea Minerva, dove si possono ammirare le arcate per il mercato destinato ai pellegrini, al termine del loro cammino. Accanto al Santuario si può ammirare il faro di Leuca, il secondo più grande d’Europa e ai suoi piedi si estendono le elegantissime ville di Leuca, alcune delle quali sono state trasformate in dimore di charme, aperte all’ospitalità.
A pochi chilometri dall’elegante marina, simbolo della Dolce vita italiana, ecco Castrignano del Capo, con la sua piazza protetta da San Michele Arcangelo e Borgo Terra, un villaggio fortificato nel cuore del paese che ricorda un suk arabo. Da non perdere il suggestivo borgo di Giuliano con il suo imponente castello e Salignano, caratterizzato dalla torre circolare. E a Carnevale l’appuntamento è con la maschera tipica: lu Purgianella dal vestito bianco e il ricco cappello colorato, simbolo di fertilità.
Indimenticabili sono le escursioni alle grotte di Leuca per ammirare le grotte dell’Adriatico tra cui la Cattedrale e la Grotta del Soffio e le grotte dello Jonio: prima tra tutte la grotta delle Tre Porte simbolo di Leuca e la Grotta Porcinara che custodiva l’antico tempio di Giove.
In piena estate Leuca festeggia la Madonna con una spettacolare processione a mare.
CORSANO, DALLE VIE DEL SALE AL CARNEVALE
Il borgo è divenuto famoso per le vie del Sale, che attraversate, un tempo, dai contrabbandieri per raccogliere il sale dalla scogliera, oggi sono divenute suggestivi cammini per viaggiatori, escursionisti e pellegrini. Il paesaggio è mozzafiato. Si percorrono sentieri tra muretti a secco, macchia mediterranea e pagghiare, i tipici trulli salentini senza cono sullo sfondo di un mare dalle mille sfumature di blu. In passato quando il sale era monopolio dello Stato, gli abitanti lo raccoglievano dalla vicina scogliera e attraversavano sentieri impervi a piedi nudi, tanto che gli abitanti del borgo venivano soprannominati con il nome di scarcagnati, che in dialetto salentino significa persone dai talloni duri, perché erano abituati a camminare su scogliere appuntite senza farsi male.
Se sceglierete un soggiorno in pieno inverno, tra luminarie, bande e bancarelle, potrete assistere il 3 febbraio alla grande Festa in onore del Santo Patrono, San Biagio, cui la comunità è molto legata, tanto che la maggior parte degli abitanti si chiama Biagio in suo onore.
Molto sentito è anche il Carnevale per il quale i corsanesi realizzano carri allegorici in cartapesta di pregevole fattura. Infine c’è il progetto di investire sugli sport estremi: il Volo dell’Angelo, sospeso tra mare e scogliere selvagge, dovrebbe presto divenire realtà per rendere l’offerta turistica sempre più completa.
GAGLIANO DEL CAPO – CARPE DIEM (COGLI L’ATTIMO)
La spiaggetta e la scogliera a picco sul mare sono da anni un luogo cult dell’estate salentina. Richiamano infatti tantissimi viaggiatori, desiderosi di assistere a tuffi spettacolari. Il paesaggio è mozzafiato: un grande canyon che abbraccia il mare.
Ma anche il borgo di Gagliano del Capo riserva incredibili sorprese: racchiude una chiesa che da sola merita un viaggio per la sua particolarità: è la chiesa madre. Qui, scolpiti nell’altare barocco della Madonna del Carmine, potrete restare sorpresi non dai soliti angioletti e putti, ma da angeli-scheletri che invitano il viaggiatore a riflettere sulla caducità della vita. Gli amanti dell’arte scopriranno le pregiate tele di uno dei maggiori rappresentanti della scuola napoletana di fine ‘700 a Lecce: Oronzo Tiso.
MIGGIANO
Sono così creativi e intraprendenti gli abitanti di Miggiano da essere diventati famosi per Expo2000 la fiera della terza domenica di ottobre che richiama le attività produttive di tutta la regione e anche da fuori regione. Qui si possono ammirare le ultime novità nel campo dell’artigianato, agricoltura, industria e turismo; energie rinnovabili, ambiente, efficienza energetica, edilizia e arredamento. A fare da cornice all’attesa fiera ci sono eventi di valorizzazione dell’enogastronomia tipica e della tradizione che richiamano puntualmente un vasto pubblico.
Miggiano è nota anche per la cripta di Santa Marina, per un meraviglioso frantoio ipogeo, oggi sede del museo dell’Olio e per la recente scoperta di un affresco raffigurante l’Albero di Jesse, vale a dire l’albero genealogico di Cristo: una iconografia del 1700, rimasta nascosta per oltre 300 anni. Andare a Miggiano significa ritrovarsi tra meravigliosi affreschi bizantini, tra palazzi nobiliari e case a corte. Gli abitanti faranno a gara per farvi sentire uno di loro.
MONTESANO SALENTINO, SPETTACOLARE FESTA PER SAN DONATO
Chi dice Montesano Salentino dice Festa in onore di San Donato che si celebra dal 5 all’8 agosto anche con una grande fiera mercato. Tutto il paese si mette all’opera per organizzare il grande evento, ritenuto tra i più belli e maestosi del Salento e della Puglia tutta, organizzando le tipiche luminarie che decorano le vie, i concerti bandistici, i fuochi d’artificio e la solenne processione che richiama pellegrini da ogni parte della regione.
Montesano era un’antica città del vino, tanto che nel centro storico ci sono ben 8 palmenti dove veniva pigiata l’uva. Da non perdere una visita nella chiesa di San Donato dove poter ammirare un affresco del Santo che risale al ‘400 e la chiesa madre dall’elegante altare barocco. Il borgo fa parte della rete dei Borghi autentici d’Italia.
MORCIANO DI LEUCA, POMODORI AL SAPORE DI MARE SULLA VIA DEI PELLEGRINAGGI
E’ attraversata dalla via leucadense dei pellegrinaggi Morciano di Leuca. Nella sua frazione infatti sorge Leuca Piccola, una riproduzione fedele e in piccolo del Santuario di Santa Maria di Leuca con le arcate per il mercato e il rifugio sotterraneo per i pellegrini. Qui campeggiano le famose 10 P scritte dall’oste: Parole Poco Pensate Portano Pena Perciò Prima Pensa e Poi Parla, che rappresentano una curiosità da non perdere.
A pochi passi dal Santuario si trovano le famose “Vore di Barbarano”: voraggini, dove scorrono fiumi sotterranei che finiscono nel mare di Leuca. Secondo la leggenda vi ci cadevano dentro i pellegrini cattivi.
A pochi passi da Morciano ecco la bella Torre Vado con la Torre, simbolo della marina e la sua scogliera bassa sul mare, dove si incastonano le sorgenti: vere e proprie vasche naturali con idromassaggio di cui poter usufruire gratuitamente. Le polle sotterranee di acqua dolce creano infatti un piacevole gioco di correnti che ristorano la mente e il corpo.
Infine una chicca per i buongustai: è stato riconosciuto Prodotto agricolo Tradizionale (PAT) il pomodoro di Morciano che i contadini coltivano nei terreni e sui fazzoletti di terra rossa affacciati sul mare. Secondo antiche tecniche di coltivazione vengono innaffiati con le alghe bagnate di acqua di mare, che conferisce loro un sapore unico. Indimenticabile.
PATU’ E LA MISTERIOSA CENTOPIETRE
Tappa imperdibile è la Centopietre di Patù, un monumento funebre costruito con i lastroni dell’antica città messapica di Vereto, per onorare il generale Gimignano, paladino di Carlo Magno, che, nel IX secolo, venne ucciso dai saraceni perché cercò di raggiungere un Accordo di Pace.
La sua tomba, la Centopitetre, si trova di fronte alla chiesa di San Giovanni, dove si leggono tracce di pregevoli affreschi.
Patù è piccolo, ma grande nella sua storia. Domina il centro Palazzo Romano, che fu dimora di Liborio Romano, giurista e politico salentino di fama nazionale. Oggi Palazzo Romano ospita il Museo Archeologico di Vereto e la neonata Biblioteca di Fineterra.
La Torre del Fortino, recentemente ristrutturata, testimonia il periodo medievale del borgo ed è l’ultimo dei quattro torrioni angolari del castello quattrocentesco andato totalmente distrutto.
Patu’ si estende sul mare con le bellissime marine di Felloniche e San Gregorio, piccola insenatura naturale. L’incantevole baia di San Gregorio, che prende il nome da una torre di avvistamento, era uno strategico punto commerciale. E’ di età messapica, parte della scalinata in pietra tufacea. L’affascinante baia ha un paesaggio mozzafiato: la scogliera digrada dolcemente verso il mare tra muretti a secco e macchia mediterranea.
Tra gli eventi più suggestivi da non perdere è l’infiorata che quest’anno sarà celebrata il 2 giugno. Tutti i cittadini collaborano, con spirito di comunità, per raccogliere fiori di campo con cui vengono realizzate, lungo la via principale, ben dodici tele “dipinte con i fiori”. Il lavoro dura tutta la notte e al mattino arrivano nel piccolo centro salentino migliaia di visitatori. Come anche è molto attesa la Notte Bianca che quest’anno sarà il 22 agosto: musica, spettacoli, artigianato locale, mostre ed eventi culturali, attività per bambini e ragazzi fanno della Notte Bianca di Patù un evento unico che richiama visitatori da tutto il mondo.
PRESICCE-ACQUARICA, FRANTOI IPOGEI E TORRI MEDIOEVALI
E siamo arriviamo ora a Presicce-Acquarica, comune nato dalla fusione amministrativa di due centri contigui e ora esempio virtuoso nella Puglia.
Da un lato, il borgo di Presicce, già città dell’olio e dei frantoi ipogei inserita nel network de “I Borghi più Belli d’Italia”.
Si contano circa 30 frantoi ipogei solo nel centro storico e uno, in particolare, agibile e visitabile, occupa tutto il sotterraneo della piazza principale. Piazza del Popolo fa da spartiacque tra la via nobile dove si affacciano eleganti palazzi dai giardini segreti come Palazzo Rollo e Palazzo Arditi e il quartiere contadino, di grande fascino dove si può ammirare la bellezza di vicoli, scorci e case a corte.
Ad Acquarica è forte l’eredità della lavorazione del giunco palustre e si può contemplare l’imponente Masseria di Celsorizzo, antico villaggio medievale, con la sua particolarissima torre colombaia, che rappresenta il potere dell’Informazione nel Medioevo: vinceva le Guerre non solo il Signore che possedeva più cavalieri, ma soprattutto chi poteva contare sui colombi viaggiatori grazie ai quali faceva arrivare i messaggi in tempo reale.
RUFFANO, LA DANZA DELLE SPADE E L’ARTIGIANATO TIPICO
Pochi passi e siamo a Ruffano con la sua ampia e suggestiva Piazza del Popolo. Merita una sosta la Chiesa Madre dove si può ammirare il ricco barocco che adorna, in particolare il maestoso altare di San Sebastiano e le tele del famoso pittore Saverio Lillo, esponente della scuola napoletana del ‘700 nel Salento.
Ruffano custodisce antichi mestieri ormai in via di estinzione, nelle botteghe artigianali della ceramica e del rame, che sfornano pregiati manufatti.
La Notte di Ferragosto l’appuntamento per tutti è poi davanti al Santuario di San Rocco a Torre Paduli, dove al suono incessante del tamburello gli uomini danzano la Danza delle Spade, imitando con le mani il segno di possedere un coltello.
SALVE BANDIERA BLU
Bandiera Blu ininterrottamente dal 2009, Salve è lambita da spiagge dalla sabbia dorata e un mare cristallino, tra dune di gigli selvatici, dove sventola anche la Bandiera Verde, il riconoscimento che l’Associazione dei Medici Pediatri conferisce alle spiagge a misura di bambino.
Tutto il suo territorio è selvaggiamente bello, inconfondibile per i suoi tramonti sul mare nelle marine di Posto Vecchio, Pescoluse, Torre Pali con la tipica torre dai piedi nell’acqua e Lido Marini. Nel piccolo borgo di Salve da non perdere una sosta nella chiesa madre per ammirare l’organo più antico di Puglia ancora funzionante e realizzato dal comasco Olgiati nel 1628. Sull’elegante piazza Concordia si affaccia Palazzo Ramirez, poco distante dal frantoio ipogeo visitabile. Addentrandosi nel centro storico si rimane incantati davanti ad uno dei rari esempi di casa a torre, una casa fortificata nel cuore del borgo.
Nella frazione di Ruggiano, da non perdere una visita al Santuario di Santa Marina, dai ricchi affreschi dedicati alla vita della Santa. Consigliamo di trovarsi lì davanti all’ora del tramonto, quando il sole accende di rosso la sua facciata in carparo, la pietra leccese dura.
SPECCHIA TRA I BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA
Tra le prime cittadine ad entrare nella rete dei Borghi più belli d’Italia Specchia è divenuta famosa per le sue bellezze architettoniche, artistiche, per la sua storia e per i tanti eventi culturali tra cui la Notte Bianca del 12 agosto, evento riconosciuto a livello regionale, arrivato a richiamare fino a 50mila visitatori in una sola notte.
Da ammirare Palazzo Risolo sede di eventi culturali e manifestazioni e tutto il centro storico, che è composto da un labirinto di viuzze dove si affacciano case contadine ed eleganti Palazzi nobiliari. La suggestiva cornice del centro storico e Palazzo Risolo vengono utilizzati dagli abitanti del borgo per dare vita al Presepe vivente, tappa obbligata per chi vuole scoprire il Salento durante la magia del Natale.
Specchia è conosciuta per l’eccellente gastronomia e per i suoi maestri pasticcieri che hanno conquistato, anche cimentandosi nella produzione di panettoni artigianali, ambiti premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Merita perciò una sosta non solo per le sue bellezze storico artistiche, ma anche per le sue prelibatezze golose e gustose.
TAURISANO LUNGO LA MADONNA DELLA STRADA
Un intenso profumo di pane appena sfornato dai forni di pietra ci richiama a Taurisano, con la sua ricca Chiesa Madre e il centro storico.
La città è famosa per aver dato i natali, il 19 gennaio del 1585 a Giulio Cesare Vanini, filosofo, medico naturalista e libero pensatore italiano, riconosciuto tra i primi esponenti del libertinismo erudito, che venne condannato ad una morte atroce a Tolosa, in Francia, il 9 febbraio del 1619, con l’accusa di essere ateo e bestemmiatore.
Taurisano è famosa per la Chiesa della Madonna della Strada, che lungo la via antica dei pellegrinaggi e dei moderni cammini, è un raro esempio di arte romanica nel Salento.
TIGGIANO, UN PARCO GIARDINO NEL PALAZZO CASTELLO RISPLENDE PER LA FESTA DI SANT’IPPAZIO, PROTETTORE DELLA VIRILITA’
La scultura del Giano Bifronte in pietra leccese ci accoglie a Tiggiano, una cittadina ricca di attrattori culturali completamente restaurati, primo tra tutti il palazzo Serafini Sauli recuperato con il suo magnifico parco-giardino con un agrumeto e un bosco di querce e la torre colombaia.
Tiggiano è famosa per la Festa in onore di Sant’Ippazio, protettore della virilità, che si celebra tra il 17 e il 19 gennaio tra luminarie, fuochi d’artificio e concerti bandistici. Qui vi si coltiva la famosa pestanaca di Sant’Ippazio, la carota giallo viola, un cultivar unico per le sue caratteristiche organolettiche. Il borgo confina con un tratto di costa selvaggio e affascinante, “custodita” ancora oggi dall’antica torre di guardia: Torre Nasparo, dove c’è l’obiettivo di creare il Volo dell’Angelo e altre attrazioni per incrementare il turismo sportivo e giovanile.
Il paesaggio rurale, dove si può ammirare l’insediamento delle Matine con le cave di pietra dismesse, è così suggestivo che l’attrice hollywoodiana, Helen Mirren con il marito, il regista Tylor Hackford, ha acquistato una masseria, dove trascorre piacevolmente gran parte del suo tempo, facendo amicizia con gli abitanti del posto, coltivando gli ortaggi e frequentando i mercatini locali.
TRICASE, DA MARINA SERRA AL BORGO ANTICO
Seguendo la via del mare arriviamo a Marina Serra, famosa per la sua piscina naturale, dove anche l’attrice hollywoodiana Helen Mirren con il marito il regista Tylor Hackford ama fare il bagno, al mattino presto. La piscina è stata “realizzata” dal mare, che ha invaso cave di pietra scavate dall’uomo ed è considerata tra le più belle al mondo. Poco più a nord ecco Tricase Porto con le sue antiche imbarcazioni che, restaurate dall’Associazione Magna Grecia Mare compongono un vero e proprio Museo del Mare sullo specchio d’acqua. Risalendo per scoprire il borgo di Tricase ci si imbatte nella quercia vallonea, tra i più antichi esemplari del Salento, tanto che secondo la leggenda diede riparo, con i suoi rami ai cento cavalieri che erano al seguito dell’imperatore Federico II.
Ed eccoci poi in piazza Pisanelli dove si affacciano Palazzo Gallone, sede del Comune e la Chiesa di San Domenico dagli altari barocchi.
Anche Tricase con la sua frazione di Lucugnano rientra tra le città della ceramica ed è circondata da ben cinque castelli che si affacciano nelle sue frazioni: Tutino dove alcuni privati hanno recuperato il castello, trasformandolo in un lounge bar-ristorante aperto alla cultura e agli eventi, Depressa, il cui castello appartiene alla famiglia del famoso regista Edoardo Winspeare, Caprarica del Capo e Sant’Eufemia sono tutte piccole frazioni di Tricase da scoprire e da amare.
UGENTO, ANTICA CITTA’ MESSAPICA DAL MARE CRISTALLINO
Con i suoi 33mila posti letto e un prodotto interno lordo pari a 253 milioni di euro, sviluppato dalle imprese turistiche, Ugento è la terza meta del turismo in Puglia. Tra villaggi, campeggi, hotel, B&B e case vacanza c’è veramente l’imbarazzo della scelta. A fare da richiamo sono le sue magnifiche spiagge di Lido Marini, Torre San Giovanni e Torre Mozza, lambite da una lussureggiante pineta, dune ricoperte da macchia mediterranea, che fanno parte del Parco regionale Litorale di Ugento, che custodisce un’incredibile bio diversità. Dal 2022 sventola sulle spiagge la Bandiera Blu, un prestigioso riconoscimento che premia non solo il mare pulito, ma anche e soprattutto la qualità dei servizi offerti come il servizio di salvamento anche sulle spiagge libere, l’attenzione per la raccolta differenziata e la sostenibilità.
Ma l’offerta turistica di Ugento non si ferma al turismo balneare e naturalistico.
La cittadina è stata nell’Antichità e prima della conquista da parte dei Romani, un’importante Città Messapica, al centro di scambi commerciali grazie alla sua posizione strategica sullo Jonio. Era circondata da imponenti mura che arrivavano ad avere uno spessore di otto metri. Le testimonianze di questo glorioso passato le possiamo ammirare nel Nuovo Museo Archeologico Adolfo Colosso, dove vengono conservati la tomba dell’atleta… le trozzelle, i vasi con cui le donne messapiche attingevano l’acqua, i crateri con cui gli uomini bevevano il vino in compagnia degli amici e un’incredibile collezione di monete che testimoniano quanto intensi fossero gli scambi commerciali. Il pezzo forte è lo Zeus, una statuina in bronzo alta 74 metri. La copia fedele è custodita nel Museo di Ugento, l’originale si trova nel Museo Archeologico di Taranto MARTA. Passeggiando per il centro storico si possono ammirare case a corte e palazzi gentilizi. Merita una sosta il complesso della cripta di Santa Maria di Costantinopoli dove
si possono ammirare affreschi bizantini e in particolare Gesù con l’orecchino, raffigurato alla maniera di un imperatore bizantino. Per tutto il centro storico ci sono tantissime chiesette pittoresche, che meritano tutte di essere visitate. La sala dell’ex Chiesa di Santa Filomena è oggi un contenitore culturale, mentre l’antico palazzo nobiliare ospita la biblioteca di comunità.
Infine è di qualche giorno fa la bella notizia che sulla spiaggia di località Pazze è stato osservato il Fiordaliso di Creta, unica stazione in tutta Italia. Si tratta di una specie rarissima a forte rischio di estinzione e per questo sono in corso azioni di tutela della specie.
Il nostro Comune è impegnato nei progetti legati al Turismo delle Radici, per incoraggiare i nipoti e pronipoti di chi è emigrato a scoprire la terra da cui sono partiti i suoi avi, un progetto lanciato in sinergia con l’Associazione dei Comuni d’Italia, ANCI. Abbiamo anche valorizzato tanto i grandi eventi sportivi con l’obiettivo di destagionalizzare.
Tra turismo lento, il profumo del pane appena sfornato, i borghi ricamati di pietra, gli eventi e le feste di tradizione, il Sud Salento vi aspetta per farvi vivere un ventaglio di emozioni. Ancora tutte da scoprire.
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di Carmen Mancarella