Mercoledì 17 marzo, il direttore generale del Ministero del turismo israeliano Amir Halevi ha dato lo start a circa 300 ciclisti che stanno partecipando alla competizione Samarathon che si svolge nel Parco di Timna, nella regione del deserto dell’Arava.
La gara, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, si svolge nell’arco di quattro giorni (17-20 marzo) con i ciclisti che percorreranno fino alle fine oltre 80 km sullo sfondo dei paesaggi del deserto del Negev.
La manifestazione combina un’esperienza sportiva impegnativa con la tranquillità di paesaggi mozzafiato, offrendo un’alternativa per esempio allo sci e anche agli stessi israeliani che hanno conosciuto nell’ultimo anno in modo più approfondito il deserto.
“Stiamo promuovendo lo sviluppo del prodotto deserto anche per il turismo dall’estero” spiega il direttore generale del Ministero del Turismo d’Israele Amir Halevi. “Samarathon è una sorta di pietra miliare: esattamente un anno fa è stato l’ultimo evento internazionale prima del primo lockdown e ora è il primo evento che realizziamo in Israele con il Green Badge. Auspichiamo sia di buon auspicio per il ritorno del turismo in Israele insieme a molti altri eventi, anche internazionali, e il prossimo anno lanceremo nuovamente l’evento con ciclisti provenienti dall’estero” ha concluso Amir.
A sostegno del brand legato al deserto, quale prodotto turistico attraente per gli europei in inverno, il Ministero del turismo ha inoltre negli ultimi anni creato alcune delle piste ciclabili più belle del mondo. Le principali riviste specializzate internazionali di ciclismo hanno inserito l’Arava meridionale nella top 10 delle destinazioni ciclistiche più consigliate al mondo. Quest’anno i ciclisti potevano scegliere anche di partecipare a Samarathon Lite, un percorso abbreviato di due giorni.
“Il deserto del Negev offre percorsi avventurosi e paesaggi mozzafiato, un mix di adrenalina e tranquillità. Samarathon segna la ripresa degli eventi in Israele e apre le porte ad una efficace programmazione turistica che speriamo si possa presto concretizzare nella ripresa del turismo anche grazie ai grandi spazi che favoriscono il distanziamento. Stiamo facendo passi da gigante in ambito organizzativo grazie a differenti piani strategici: il nostro è un Paese estremamente efficiente ed organizzato. Non vediamo l’ora di riaccogliere i turisti in completa sicurezza affinchè tutti si possa fruire dello splendore di Israele” ha concluso Kalanit Goren Perry direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Italia.
Molteplice e varia l’offerta turistica del deserto: dallo Yoga alla mountain bike, dal trekking ai jeep tour, il deserto del Negev offre esperienze turistiche uniche e straordinarie.
(ph Erik Feldman)