Si percepiva già, camminando tra un padiglione e l’altro della Fortezza da Basso: c’erano energia e movimento. Tanto movimento. I numeri, poi, lo hanno confermato: l’edizione numero 107 di Pitti Uomo è andata molto bene. Anzi, è stata un vero successo. E non solo per le quasi 20.000 persone che hanno visitato gli stand dei 770 brand.
La soddisfazione registrata tra gli espositori per la qualità delle presenze e tra i buyer per il brand mix è stata una conferma altrettanto importante. I numeri relativi ai buyer sono infatti di grande rilievo: il salone è stato scelto da 8.300 compratori italiani e da 5.000 esteri, in aumento del 6,5%.
Un risultato che rappresenta un segnale positivo e importante per la moda maschile internazionale e per il sistema del Made in Italy.
“Tutto il comparto della moda maschile aveva bisogno di un’edizione così positiva di Pitti Uomo per uscire da un clima di attesa e di incertezza. La grande parte del merito va, inutile dirlo, agli espositori: primo perché hanno rinnovato la fiducia e l’investimento nel salone; secondo perché hanno portato collezioni di grande qualità produttiva, di ricerca stilistica e con tanti elementi di innovazione. Non ultimo mi sembra che molti listini prezzi indichino un equilibrato rapporto tra giusta valorizzazione dei materiali e della manifattura e opportuna sintonia con una certa prudenza espressa dai consumatori”
(Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine)
I dati sull’affluenza finale di Pitti Uomo 107 (14-17 gennaio 2025) confermano le previsioni già comunicate nei giorni del salone: i compratori italiani sono vicini alle 8.300 presenze, sugli stessi livelli di un anno fa, mentre quelli esteri hanno già raggiunto quota 5.000 presenze, in crescita del +6,5%. Complessivamente il numero dei buyer ha raggiunto le 13.300 unità, e complessivamente quasi 20.000 i visitatori.
Tutti i principali mercati esteri risultano in crescita – con performance a doppia cifra per Spagna, Giappone, Belgio, Stati Uniti, molto bene anche i compratori da Nord ed Est Europa.
I primi paesi in ordine di affluenza come presenze sono: Germania, Spagna, Regno Unito, Olanda, Turchia, Giappone, Stati Uniti, Francia, Svizzera, Belgio, Grecia, Russia, Austria, Portogallo, Corea del Sud, Cina, Svezia, Canada, Polonia, Irlanda.
I”n giro per i padiglioni e i corridoi ho raccolto molta soddisfazione tra gli espositori sia per la quantità e qualità dei buyers sia per la fisionomia del salone stesso, come piattaforma globale per gli scambi e canale insostituibile di comunicazione, soprattutto nella fase centrale della stagione di vendite. E mi piace rimarcare il fatto che in tanti si siano espressi in termini di sistema e non solo di singola azienda. C’è un sentimento di solidarietà che raramente ho sentito così forte“
(Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine)
Attenzione da parte dei media, feedback molto positivi e tanta partecipazione registrate per gli eventi speciali, i quasi novanta appuntamenti in calendario e i progetti internazionali presentati in Fortezza e in città. Tra i tanti in programma, molto apprezzati i fashion show dei Guest Designer di questo Pitti Uomo, SETCHU alla Biblioteca Nazionale Centrale e MM6 Maison Margiela al Tepidarium del Roster.