Sabato 16 novembre, in seconda serata, su Canale 5, appuntamento con Speciale TG5: «Nella morsa del Dragone». L’approfondimento della testata diretta da Clemente J. Mimun, a cura di Claudio Fico, è un reportage firmato da Alberto Cappato, dove si mettono a fuoco presente e futuro di Taiwan, Stato a riconoscimento limitato, da tempo sottoposto alle pressioni politiche, diplomatiche e militari di Pechino che, secondo la politica di Una sola Cina, ne rivendica l’appartenenza.
24 milioni di abitanti, poco più grande della Sardegna, in pochi decenni Taiwan è diventata anche una delle democrazie più ammirate. 16ma economia del mondo, l’isola produce il 60% del totale dei semiconduttori utilizzati nel mondo. Ma dopo le sempre più frequenti esercitazioni aeronavali dell’esercito di Pechino, tra i cittadini di Taiwan è cresciuta la sensazione che la minaccia di un attacco militare sia sempre più probabile. Una sensazione che ha portato alla proliferazione di attività spontanee di addestramento di civili all’uso di armi e tecniche di difesa, oltre a nozioni di protezione civile e pronto soccorso. In particolare, l’arcipelago di Kinmen, sospeso da 70 anni tra Repubblica di Cina e Repubblica Popolare Cinese, vive una situazione surreale.
I piani militari di un possibile attacco cinese, e quelli difensivi, sono spiegati dall’autorevole analista strategico e vice direttore del think tank del ministero della Difesa taiwanese Shen Ming-Shih. E Washington, sempre pronta a sostenere militarmente Taiwan, allo stesso tempo non l’ha mai riconosciuta internazionalmente. Cosa accadrà, ora, con la presidenza Trump?
Testimonianze di come vivano questo momento i cittadini di Taipei e ipotesi di cosa potrebbe cambiare nell’area di Pacifico e Taiwan, chiudono la puntata.