Massimo Montanari e Alessandro Barbero inaugurano Baccanale 2024 con un weekend ricco di approfondimenti sull’olio e il suo ruolo nella storia dell’alimentazione
Imola, domenica 20 ottobre – Grande successo per l’inizio dell’edizione 2024 del Baccanale, l’annuale rassegna dedicata alla cultura del cibo, che animerà la città di Imola fino al 10 novembre. Il tema di quest’anno, “Un filo d’olio”, ha suscitato ampio interesse, attirando numerosi partecipanti al weekend inaugurale. Tra gli ospiti d’onore Massimo Montanari, professore emerito di Storia dell’alimentazione all’Università di Bologna, e Alessandro Barbero, storico e divulgatore italiano specializzato in storia medievale. L’olio è stato al centro delle esplorazioni storiche e gastronomiche delle due giornate di apertura.
Sabato 19 ottobre presso il Teatro Ebe Stignani si è tenuta la cerimonia d’inaugurazione alla presenza del Sindaco di Imola Marco Panieri, dell’Assessore alla Cultura, Politiche giovanili e Legalità Giacomo Gambi e dell’Assessore ai Lavori pubblici, Centro storico e Attività produttive Pierangelo Raffini.
Il Sindaco Marco Panieri, soddisfatto di questo primo week end archiviato con grande successo, commenta così le conferenze di questo primo fine settimana “Ad accompagnare il Baccanale nella sua crescita, in questi oltre 30 anni, annoveriamo tanti ospiti, storici, scrittori, divulgatori, chef, giornalisti, nutrizionisti ma c’è qualcuno che ci ha sempre accompagnato, il Professor Massimo Montanari, che ha tenuto una magistrale lezione inaugurale del Baccanale 2024. Dal momento che il Baccanale vuole essere uno spazio di riflessione sul cibo, sulla sua produzione, sul consumo, ed anche sulla sua storia, insieme al Professor Montanari abbiamo organizzato il dialogo su “Alimentazione e società nel Medioevo”, con Il Prof Barbero, potendo quindi ascoltare due tra i più autorevoli e noti storici italiani sul palco del Teatro Stignani. Tutto questo apre tre settimane di eventi dedicati non solo al cibo, ma anche alle eccellenze ad esso connesse e alla nostra identità culturale, valorizzando anche il territorio, il patrimonio artistico e storico.”
L’Assessore Giacomo Gambi ha aggiunto poi ”Poiché entrambi i professori sono da poco in pensione possiamo dire che mentre l’accademia perde due dei docenti più carismatici, il mondo della cultura si prepara ad accogliere le nuove sfide che i Professori Barbero e Montanari decideranno di affrontare. Li ringraziamo quindi per aver scelto di vivere questa prima occasione insieme agli imolesi e a chi seguirà la registrazione on line. Infatti, agli oltre 550 presenti all’interno del Teatro Stignani, compreso il ridotto, erano presenti in molti presso il Teatro Osservanza dove era attiva la diretta streaming e già in molti avevano visualizzato la conferenza tramite la pagina fb “baccanale imola” dove la registrazione è caricata” “L’olio, l’oro verde, è un filo conduttore che attraversa i secoli e le culture: è l’essenza della cucina mediterranea, unica al mondo, patrimonio culturale IMMATERIALE UNESCO, l’olio è il frutto della trasformazione dell’olivo, quindi può e deve essere simbolo di come l’uomo possa essere artefice di grandi cose, se lo vuole. Con il suo valore simbolico, è emblema stesso della civiltà. Di tutto questo parleremo negli oltre 100 appuntamenti organizzati fino al 10 novembre e che invito a scoprire e seguire.”
Sabato pomeriggio Massimo Montanari ha catturato l’attenzione dei partecipanti con una lectio magistralis dal titolo “Condire, friggere, ungere: la millenaria epopea dell’olio tra gusto e bellezza”. Questa riflessione ha abbracciato l’olio come prodotto indispensabile e trasversale, utilizzato nelle cucine più umili come nelle tavole aristocratiche, fino a diventare oggi emblema della dieta mediterranea e della cucina salutista.
“Nelle antiche culture mediterranee l’olio rappresentò, assieme al pane e al vino, l’emblema stesso della civiltà: queste ‘invenzioni’ (né l’olio né il pane né il vino esistono in natura) dimostravano la capacità creativa dell’uomo. L’olio fu usato come cosmetico oltre che a scopo alimentare, per condire o cuocere i cibi. Rimase, però, a lungo riservato alla cucina di élite, mentre sulle tavole contadine si usava il più economico lardo. Tale situazione perdurò nel Medioevo, anche se il suo uso si allargò, soprattutto in seguito al diffondersi della religione cristiana, che impose a tutti i fedeli di astenersi dalla carne e dai grassi animali (dunque di usare l’olio) nei numerosi giorni e periodi “di magro”. In età moderna l’impiego alimentare dell’olio a poco a poco uscì da questa logica di imposizione religiosa: nuovi modelli gastronomici portarono a una maggiore valorizzazione delle verdure e, con esse, dell’olio che serviva a condirle. Il consumo di olio si è poi impennato nella seconda metà del Novecento, sia per l’abbassarsi dei costi di produzione e di vendita, sia per il diffondersi di modelli salutistici legati alla promozione della dieta mediterranea”. Ha dichiarato il professor Montanari.
Domenica 20 ottobre è stata la volta di Alessandro Barbero, storico e divulgatore italiano, specializzato in storia medievale e italiana, il quale si è unito a Montanari in un incontro dal titolo “Alimentazione e società nel Medioevo”, catturando l’attenzione dell’intero Teatro ebe Stignani, al completo per l’occasione.
Alla domanda “Quanto può trasmettere il Baccanale rispetto al bel paese e all’idea che c’è dell’Italia?” il noto storico ha risposto “Devo dire che in Italia abbiamo la fortuna di avere una quantità straordinaria di festival culturali, che è una cosa assolutamente unica al mondo. I festival esistono dappertutto, ma la densità che c’è in Italia non ha nessun confronto. In questi giorni ero alla Fiera del Libro di Francoforte e una sera a cena con degli editor stranieri raccontavo proprio di cosa vuol dire vivere in un paese in cui, volendo, sarebbe possibile trascorrere tutti i weekend partecipando a un festival diverso. Questo dipende, credo, dalla rete fittissima di città e di medie-piccole città che hanno tutte però una tradizione, un’identità fortissima e un orgoglio civico formidabile. Imola è un paese che gode di diverse fortune: le ricchezze del territorio, la cucina Romagnola, e avete la fortuna di avere Massimo Montanari, per cui Baccanale è il contesto perfetto per raccontare le straordinarie risorse del bel Paese”. Barbero ha proseguito parlando del tema dell’edizione 2024 “Per quanto riguarda l’olio d’oliva, la questione è anche geografica. Nell’Europa centro-settentrionale, così come già nella pianura padana in epoca antica e medievale, l’olio d’oliva era praticamente sconosciuto. Il cristianesimo obbliga ad avere il vino per dire messa ovunque, ma l’olio, pur avendo un uso liturgico, non è strettamente indispensabile. Inoltre, l’olio può essere ricavato anche da altre fonti, non necessariamente dalle olive. In gran parte d’Europa, l’olio si usava più per l’illuminazione che per la cucina, mentre nel mondo mediterraneo era fondamentale proprio per cucinare.”
Oltre alle rassegne culturali, il primo weekend della manifestazione ha visto svolgersi un interessante dialogo con gli illustratori della mostra That’s IT – Eat, Be Well, Love Italy, realizzata in occasione della VIII Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. La mostra offre un’affascinante istantanea dell’Italia, esplorando il connubio tra benessere, gusto e stile, attraverso un linguaggio visivo che celebra la cultura enogastronomica e il lifestyle italiano.
Gli sponsor
Baccanale 2024 non sarebbe possibile senza il prezioso supporto dei suoi sponsor: Gruppo Eurovo, Frantoio Valsanterno, Clai, Celfa, Caci Società Agricola, Casa Spadoni, BCC Ravennate Forlivese e Imolese e Confcommercio Imprese per L’Italia Ascom Imola. Ognuno di loro ha contribuito all’organizzazione di quella che si preannuncia essere un’edizione da non dimenticare. Tra i Contributi: Città Metropolitana Destinazione Turistica Bologna Modena (PTPL 2024) e Fondazione Cassa di Risparmio di Imola. Con il patrocinio del Ministero della Cultura Regione Emilia Romagna.
Con il patrocinio di: Comune città di Imola, Ministero della Cultura, Regione Emilia Romagna. Con il contributo di: Terre e Motori, Territori Bologna e Modena, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Bologna.
Con la collaborazione di: Associazione Nazionale Città dell’Olio.
Per tutte le informazioni visita: https://www.baccanaleimola.it/